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Padre Aldo Berardi: “Ecco le sfide che mi aspettano in Arabia del Nord"

Unità, solidarietà, dialogo interreligioso: il nuovo Vicario Apostolico dell’Arabia Settentrionale spiega quali saranno le prossime frontiere per la Chiesa. "Ci sono due milioni di cattolici in quattro Paesi diversi. Dobbiamo essere in grado di amare ed aiutare tutti”. Il 18 marzo l’ordinazione episcopale e la presa di possesso

Federico Piana- Città del Vaticano

“La prima reazione alla mia nomina è stata la sorpresa: non me lo sarei mai aspettato”. Padre Aldo Berardi, dell’Ordine della Santissima Trinità e degli Schiavi, è il nuovo Vicario Apostolico dell’Arabia del Nord da gennaio di quest’anno e domani, sabato 18 marzo, sarà ordinato vescovo, prendendo così ufficialmente possesso della giurisdizione pastorale sui cattolici che risiedono in Bahrein, Kuwait, Qatar ed Arabia Saudita. “Le sfide che ora mi si pongono davanti sono grandi. Ho vissuto in quelle zone per dieci anni e mi rendo conto dell’enorme responsabilità che il Santo Padre mi ha affidato”, spiega il Vicario.

Ascolta l'intervista a padre Aldo Berardi

Quali saranno le sfide che dovrà affrontare?

Nelle zone di competenza del Vicariato ci sono quasi due milioni di cattolici diffusi in quattro Paesi diversi. Dunque, due delle prime sfide sono quelle dell’unità e della solidarietà perché questi cattolici hanno origini differenti, riti diversi e l’unità attorno alla figura del vescovo diventa essenziale. Poi, c’è quella del dialogo interreligioso perché siamo una minoranza in Paesi a maggioranza musulmana. Dopo i viaggi del Papa ad Abu Dhabi ed in Bahrein molte porte si sono aperte e sono nati desideri di dialogo anche sul tema della tolleranza e della collaborazione. Ecco, dobbiamo approfittare di queste occasioni per continuare a confrontarci. Un’altra sfida importante è quella di raggiungere le nostre comunità disperse in vasti territori che sono ancora senza sacerdoti e senza sacramenti.

In concreto, che prospettive potrà avere il dialogo interreligioso?

A livello diplomatico, dei responsabili, prosegue e continuerà, grazie a Dio. Quello che si deve fare è promuovere quello che io definisco il dialogo della vita tra i nostri cattolici e gli altri cittadini, mostrando la nostra solidarietà, la nostra partecipazione alla crescita del Paese.

Qual è la situazione generale della Chiesa in questi Paesi?

La situazione è diversa da un Paese all’altro. Abbiamo tolleranza e libertà di culto in tre nazioni: Qatar, Bahrein e Kuwait. Qui i cattolici possono riunirsi, celebrare, si può fare catechismo. Insomma, la Chiesa offre tutto quello che può da punto di vista spirituale e materiale avendo anche messo in campo concreti aiuti sociali. In Arabia Saudita non c’è libertà di culto, libertà religiosa. E’ tollerato solo riunirsi per pregare in casa e celebrare, trasmettere la fede ai bambini. La Chiesa vive nella diversità delle leggi e nei cambiamenti politici che dobbiamo seguire. Con l’aiuto di Dio certamente andremo avanti.
 

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17 marzo 2023, 14:34