Una lezione a scuola Una lezione a scuola 

La Cei: l’insegnamento della religione cattolica risorsa per una cultura di dialogo e pace

Messaggio della presidenza della Conferenza Episcopale Italiana a ragazzi e giovani in vista della scelta di avvalersi della materia nell’anno scolastico 2023/24. Un’opzione per partecipare alla costruzione del percorso educativo offerto dalla scuola e un modo, per ogni studente, per sentire più proprio il personale cammino di crescita umana e culturale

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

“Per una scuola che guarda alla crescita integrale della persona e per una cultura generatrice di dialogo e di pace”, la presidenza della Conferenza Episcopale Italiana invita gli studenti ad avvalersi dell’Insegnamento della religione cattolica, un’opzione importante che “permette di partecipare alla costruzione del percorso educativo offerto dalla scuola”, “uno spazio di libertà e di responsabilità” e un modo, per ogni studente, per sentire ancora più proprio il cammino di crescita umana e culturale, si legge nel messaggio dei vescovi in vista della scelta di inserire l’Insegnamento della religione cattolica nell’anno scolastico 2023/24, iscrivendosi al primo anno dei diversi ordini e gradi di scuola.

Sempre più studenti optano per l’Insegnamento della religione cattolica

In Italia, dove lo scorso anno è stata registrata una lieve crescita complessiva degli studenti che scelgono di frequentare l’IRC e una media nazionale pari all’84,44%, l’insegnamento della religione cattolica è una “alleanza educativa”, afferma la Cei, perché alla presenza e qualificazione di tale insegnamento “partecipano lo Stato, nei suoi organismi centrali e territoriali, la Chiesa, le singole scuole, con gli insegnanti e i dirigenti, le famiglie e gli alunni stessi, mediante scelte consapevoli da cui emerge il loro essere ‘cittadini’ nella e della scuola”. Per i vescovi italiani, l’IRC è “un’esperienza di grande rilievo nel panorama formativo, in quanto espressione di un ‘patto condiviso’ fra enti e persone diverse”, stretto per il bene di ragazzi e giovani “e, di conseguenza, della società intera”. Ragazzi e giovani che in tale patto non sono “solo destinatari ma coinvolti in prima persona”.

Scegliere mettendosi in gioco

 “Scegliere è un verbo che esprime maturità e interesse - si legge ancora del messaggio dei vescovi italiani -. È un verbo essenziale per progredire nel cammino della vita”. Nel testo della Presidenza dell’episcopato si ricorda anche quanto detto da Papa Francesco ad alcuni studenti durante il suo viaggio apostolico nel Bahrein: “Non esiste una vita senza sfide da affrontare. E sempre, di fronte a una sfida, come davanti a un bivio, bisogna scegliere, mettersi in gioco, rischiare, decidere”. Cosa che richiede “una buona strategia”, aveva sottolineato Francesco, spiegando che “non si può improvvisare, vivendo solo di istinto o solo all’istante” e precisando che per imparare a scegliere occorre “affinare lo sguardo interiore, imparare a giudicare le situazioni, a cogliere l’essenziale” e “lavorare sul cuore”, per non restare indifferenti agli altri e reagire “con un nuovo sogno di fraternità e di amicizia sociale che non si limiti alle parole”.

Camminare con il Papa con l’aiuto di insegnanti qualificati

Per la presidenza Cei, avvalersi delle opportunità offerte dall’Insegnamento della religione cattolica a scuola aiuta “a camminare nelle direzioni indicate da Papa Francesco, anche grazie alla presenza di quei professionisti qualificati e autentici educatori che sono gli insegnanti" di religione cattolica. A questi ultimi i vescovi esprimono “sincera gratitudine” per il loro lavoro e il loro impegno al fianco degli studenti.

 

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09 gennaio 2023, 13:58