monsignor Edward Hiiboro Kussala monsignor Edward Hiiboro Kussala

Kussala: ”In Sud Sudan Papa Francesco porterà la vera pace"

Nel Paese africano, dove il Santo Padre si recherà nel prossimo mese di luglio, è iniziata la fase organizzativa per l’accoglienza e la preparazione spirituale dei fedeli. Monsignor Edward Hiiboro Kussala, vescovo della diocesi di Tombura-Yambio: “In tutte le chiese si recita una preghiera speciale voluta dalla nostra Conferenza episcopale”. A Juba in costruzione un grande altare e in sistemazione le aree dove il Pontefice transiterà

Federico Piana-Città del Vaticano

Quella che Papa Francesco compirà in Sud Sudan dal 5 al 7 luglio prossimi sarà una visita storica, senza precedenti. “Mai nessun Pontefice ha varcato i nostri confini, è la prima volta in assoluto” spiega monsignor Edward Hiiboro Kussala, vescovo della diocesi di Tombura-Yambio, che non nasconde l’emozione per un viaggio che, fin d’ora, viene organizzato nei minimi dettagli, con cura ed amore. “La preparazione della nostra Chiesa locale è soprattutto spirituale. Ogni giorno, in tutte le parrocchie del Paese, viene recitata una preghiera speciale per il Santo Padre voluta dalla nostra Conferenza episcopale” aggiunge.

Ascolta l'intervista a monsignor Edward Hiiboro Kussala

Anche la preparazione per l’accoglienza è iniziata?

Certamente. A Juba, dove il Papa arriverà, stiamo costruendo un grande altare e stiamo sistemando tutti i luoghi dove lui passerà. Inoltre, ogni diocesi sta cercando di capire come fare per poter permettere ai fedeli di raggiungere Juba, senza troppi problemi.

In questo viaggio, il Papa verrà accompagnato anche dal Primate della Chiesa Anglicana e dal moderatore della Chiesa di Scozia: sarà un pellegrinaggio ecumenico per dire no alle violenze nel Paese. Come considera questo gesto di comunione?

L’aspetto ecumenico, per noi, è molto importante perché serve ad unire tutti i cristiani di questo Paese. In Sud Sudan, più del 90% della popolazione è cristiana quindi questo gesto può generare unità e favorire il dialogo. In sostanza, ci può permettere di capire che si deve lavorare insieme per ricostruire la pace.

 

Ora in Sud Sudan qual è la situazione sociale e politica?

In gran parte della nazione c’è una pace relativa. Le violenze sono sporadiche e avvengono dove ancora sono presenti i ribelli. Sono sicuro, però, che a generare questa tranquillità sia anche la notizia del viaggio del Santo Padre.

La visita del Papa, secondo lei, innescherà un processo in grado di portare la vera pace?

Si. La visita del Papa sorprenderà tutti, anche quelli che sono abituati ad usare la violenza. Il messaggio di Papa Francesco sarà un messaggio di pace e sono sicuro che la gente aprirà il proprio cuore. Sarà un esempio non solo per il Sud Sudan ma per tutta l’Africa ed il mondo intero.

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17 maggio 2022, 12:22