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Bari: ritrovare la fede sulle sponde del Mediterraneo

Al via la seconda giornata di lavori dell’evento Mediterraneo, frontiera di pace. Al centro dei lavori di vescovi e presuli, la trasmissione della fede in nazioni pervase dalla secolarizzazione. La testimonianza del vescovo siriano Battah. I vescovi pregano per le vittime dell’attentato in Germania

Federico Piana – inviato a Bari

E’ il dibattito su come trasmettere la fede alle generazioni future il tema di discussione nella seconda giornata di Mediterraneo, frontiera di pace, l’evento di riflessione e preghiera in corso al Castello Svevo di Bari. I 58 vescovi e patriarchi presenti in rappresentanza di venti Paesi mediterranei, prendono spunto dalla relazione dettagliata della professoressa Giuseppina De Simone, per avviare i tavoli di dialogo e la discussione plenaria su come non disperdere ed insegnare la fede alle future generazioni.

Trasmettere la fede in contesto plurale

Il contesto delle nazioni che si affacciano sul Mediterraneo, secondo la professoressa De Simone, è “un ambito plurale e complesso, ma lo è anche il rapporto all’esperienza religiosa, alla presenza del fatto religioso nelle sue caratteristiche e nelle sue molteplici implicazioni”. Paesi, afferma la De Simone, che vivono una “situazione molto diversificata dal punto di vista della fede ma che hanno una costante: la secolarizzazione”.

Per trasmettere la fede ai giovani, dunque, la De Simone indica ai vescovi alcune strade: ripartire dall’annuncio, dal kerigma; mettere al centro della predicazione l’esperienza della fede; abbandonare “per sempre la logica delle Crociate”. Elementi utili di discussione e discernimento.

Una voce dalla Siria

Monsignor Youhanna Jihad Battah, arcivescovo di Damas dei Siri, partecipa all’evento di Bari per portar far ascoltare la voce della Chiesa siriana. “Siamo tutti nella stessa barca –dice -. La Chiesa deve difendere i diritti del proprio popolo contro lo sfruttamento dei potenti”. 

Ascolta l'intervista a monsignor Battah

Monsignor Battah torna a chiedere la pace non solo per la sua terra ed esorta tutti i cristiani “ad essere davvero luce nel mondo”.  “Il problema del mio popolo – spiega – adesso è la crisi economica. Mancano le medicine e la gente muore per questo. Non ci sono solo le bombe ma anche la guerra economica”. La Chiesa in Siria, assicura monsignor Battah, in questo momento è con il popolo: ”I pastori devono stare in mezzo al gregge”.

L’attentato in Germania, Bassetti: siamo vicini ai nostri fratelli tedeschi

Ma a Bari irrompe anche la notizia dell’attentato nella cittadina tedesca di Hanau costato la vita a nove persone uccise con un raid in un bar frequentato da cittadini di origine turca. “Siamo vicini ai nostri fratelli tedeschi” ha detto il cardinale Gualtiero Bassetti, vescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Conferenza Episcopale Italiana. “Assicuriamo la preghiera di tutte le Conferenze Episcopali dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo per un fatto così terribile”.

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20 febbraio 2020, 10:14