Il portavoce della Conferenza episcopale padre Juan Angel Lopez Il portavoce della Conferenza episcopale padre Juan Angel Lopez

Honduras: vescovi preoccupati per i conflitti sociali nel Paese

La Conferenza episcopale dell'Honduras in un messaggio al termine dell'Assemblea generale, esprime la sua preoccupazione per il "futuro" del Paese a causa dei molti conflitti sociali ed auspicano che un cambiamento è possibile. Per padre German Cálix, direttore di Caritas Honduras, è urgente e necessario un dialogo trasparente di fronte alla crisi

Roberto Piermarini – Città del Vaticano

La Conferenza episcopale dell'Honduras è "molto preoccupata per il futuro dell’Honduras, in quanto i problemi attuali non sono stati adeguatamente risolti”, e denuncia la “corruzione nelle istituzioni statali, una paralisi dell'economia, soprattutto in agricoltura, una vendita vergognosa dei beni naturali della nostra terra”. Inoltre i presuli contestano la riforma del Codice penale, che rischia di proteggere i corrotti e inasprire le pene per i soggetti più "pericolosi", che di solito sono giovani emarginati e poveri disperati che cercano di sopravvivere.

I vescovi denunciano decadenza morale e perdita dei valori etici

Per l’episcopato honduregno i valori etici si sono persi o indeboliti e sottolineano che "sono molto preoccupati per la decadenza morale in cui il nostro Paese sta cadendo. Non è mai lecito fare il male per ottenere il bene”. I vescovi ritengono che i problemi che colpiscono maggiormente gli honduregni sono l'alto costo della vita, la criminalità, la violenza, la disoccupazione, le gravi carenze del sistema sanitario e dell'istruzione e la corruzione tanto che il Paese in questi giorni è coinvolto dallo sciopero di medici e insegnanti che protestano per due decreti ministeriali che vogliono privatizzare sanità e istruzione, che renderebbero ancora più difficile l'accesso a entrambi i servizi per la popolazione.

Nelle manifestazioni permessa l’infiltrazione di elementi violenti

I vescovi honduregni sottolineano che nelle pacifiche proteste di piazza, è stata permessa l'infiltrazione di elementi violenti che hanno violato il diritto a manifestare della popolazione. "Se ogni problema porta a conflitti come quello che stiamo vivendo attualmente, sulla salute e sui sistemi educativi - ribadiscono i presuli - e se ogni conflitto viene gestito con la stessa inefficienza, le conseguenze potrebbero far precipitare l'Honduras in una crisi molto difficile da superare". Pertanto secondo, la Conferenza episcopale, diventa "ancora più dolorosa e comprensibile l'indignazione della maggioranza della popolazione, la sofferenza dei più poveri, la delusione dei giovani, la paura dei migranti, l'angoscia dei malati, l'impotenza di fronte alla corruzione e all'impunità, la stanchezza di chi lotta per un Honduras migliore senza vederne i risultati".

Caritas Honduras: è urgente un dialogo trasparente di fronte alla crisi

Il padre German Cálix, direttore della Caritas, Honduras, in una intervista a Vatican News a Manuel Cubias ritiene che la crisi del sistema sanitario non sia di oggi. Il Paese ha due grandi ospedali nella capitale e diversi a livello regionale. Tuttavia, la carenza di farmaci e di medici negli ospedali regionali fa sì che i malati vengano trasferiti nella capitale, generando un sovraffollamento impossibile da risolvere. Pertanto, il vero problema non è quello di abrogare i decreti esecutivi, ma di risolvere i gravi problemi del settore sanitario e dell'istruzione. "Solo un dialogo trasparente e profondo può aiutare a risolvere questi problemi, per il bene della gente”.

Dare visibilità ai negoziati medici-governo

Per il direttore della Caritas, gli insegnanti e i medici nutrono seri dubbi sulla disponibilità del governo a risolvere i problemi di questi due settori e affermano che il governo, in precedenti occasioni, non è stato trasparente nei dialoghi che ha tenuto con altri settori della società. I medici pertanto chiedono al governo di dare visibilità anche televisiva ai negoziati e lo accusano di non risolvere i problemi ma di prendere solo tempo. L’esecutivo, da parte sua, insiste affinché sia i medici che gli insegnanti tornino al lavoro.

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07 giugno 2019, 10:42