Gruppi cristiani nel corso delle proteste anti al-Bashir Gruppi cristiani nel corso delle proteste anti al-Bashir 

Sudan. Chiesa: basta discriminazioni nei confronti dei cristiani

La minoranza cristiana ha un ruolo di pòrimo piano nelle proteste anti al-Bashir. Alcuni gruppi hanno organizzato Messe e preghiere alle quali si sono uniti anche i musulmani. La Chiesa, paragonata ad una Ong, è ancora discriminata

"Un movimento della società civile ha per la prima volta riunito tutti i sudanesi, e la Chiesa ne fa parte", ha detto monsignor Yunan Tombe Trille Kuku Andali, vescovo di El-Obeid nel Sudan centro-meridionale, commentando all'Agenzia Fides le proteste popolari che hanno portato il 10 aprile alla caduta del presidente Omar al-Bashir. Il vescovo ha però sottolineato che “gli ultimi sviluppi potrebbero non significare nulla per la Chiesa ... a meno che non venga rimosso il sistema che fa sì che venga trattata come una Ong (Organizzazione non governativa)”.

Preghiere e Messe durante le proteste

Nelle massicce manifestazioni iniziate a dicembre per protestare contro i tagli ai sussidi governativi per il pane e il carburante, che alla fine hanno portato l'esercito a deporre il presidente Omar al-Bashir, hanno assunto un ruolo di primo piano gli appartenenti alla minoranza cristiana del Sudan, in particolare i giovani. I gruppi cristiani hanno organizzato preghiere e Messe durante le proteste, e diversi musulmani si sono spesso uniti al canto degli inni.
La Costituzione del Sudan garantisce la libertà di culto, ma l'Islam è rimasto di fatto la religione di Stato e la Sharia, o legge islamica, governa molte istituzioni civili. La predicazione da parte di non-musulmani è ufficialmente bandita. I gruppi religiosi sono tenuti a registrarsi presso il governo come Ong senza scopo di lucro e le loro attività e il personale sono strettamente sorvegliati. Anche i leader della Chiesa sono stati spesso arrestati e molestati dal servizio di intelligence nazionale.

Continuano le proteste

Intanto continuano le proteste per chiedere all’esercito di cedere il potere ai civili. Ieri, 25 aprile, migliaia di dimostranti si sono radunati presso le barricate erette nelle strade nei pressi del quartier generale dell'esercito, per fare pressione sul Consiglio direttivo militare, che ha preso il potere al posto di Bashir, di farsi da parte a favore dei civili. (Agenzia Fides)
 

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28 aprile 2019, 09:00