Il luogo del massacro a Ogossagou Il luogo del massacro a Ogossagou 

Mali: cattolici e evangelici in preghiera per vittime Ogossagou

“I vescovi del Mali insieme alla comunità evangelica hanno inviato un messaggio di condoglianze alla nazione, al Presidente della Repubblica e al Ministro degli Affari religiosi, per il massacro nel villaggio di Ogossagou

Domenica prossima si eleveranno preghiere per le vittime, i feriti e le loro famiglie e per la pace nel Mali” dice all’Agenzia Fides don Alexandre Denou, Segretario generale della Conferenza episcopale del Mali. Anche Papa Francesco domenica scorsa all’Angelus aveva invitato a pregare per “le numerose vittime degli ultimi attentati disumani in Nigeria e in Mali”.

Un conflitto tra cacciatori e allevatori

Il 24 marzo almeno 160 persone di etnia Peuls sono state massacrate nel villaggio di Ogossagou, nel centro del Paese. “Il crimine è stato attribuito a cacciatori Dogons, o almeno a persone abbigliate come loro” dice don Alexandre. I Dogons sono una sorta di confraternita di cacciatori. “La caccia non è il mestiere che dà loro da vivere, nella maggioranza dei casi i Dogons sono agricoltori che si riuniscono in questa confraternita per cacciare e creare gruppi di autodifesa” spiega il sacerdote. I Peuls sono una popolazione di allevatori che spesso entra in conflitto con gli agricoltori per la spartizione di terre e delle fonti d’acqua.

Cattolici ed evangelici lavorano insieme per promuovere la pace

Il Mali, che ha dovuto far fronte al tentativo di secessione del nord, dove imperversano gruppi jihadisti, vive in una situazione di profonda insicurezza. “Domenica scorsa come Chiesa abbiamo pregato per le vittime del massacro di Dioura” ricorda don Alexandre. Domenica 17 marzo nell’assalto al campo militare di Dioura, 23 soldati maliani hanno perso la vita. L’attacco è stato perpetrato da un gruppo affiliato ad Al Qaida. “La Chiesa cattolica e quella evangelica stanno lavorando insieme per promuovere la pace, e insieme ci rivolgiamo alla nazione maliana perché prevalga la concordia e non la divisione” conclude don Alexandre. (L.M. - Agenzia Fides)
 

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26 marzo 2019, 14:04