Argentina: manifestazione contro l'aborto Argentina: manifestazione contro l'aborto 

Vescovi Argentina: occorre ‘coraggio e unità’ per affrontare il cambiamento

All’Assemblea plenaria della Conferenza episcopale argentina, in primo piano il dibattito sull' aborto e il suo impatto su molti nostri giovani, le denunce di abusi e gli attacchi alla persona del Papa dall' interno e dall' esterno della Chiesa. Nel contesto della crisi economica e sociale che attraversa il Paese l'episcopato è chiamato al coraggio e all'unità

E' in corso la 116.ma Assemblea plenaria dell' episcopato argentino (Cea), che si svolge dal 5 al 9 novembre nella località di Pilar. Come di consueto, nel programma dei lavori ci sarà uno spazio adeguato per informare e discutere sulla realtà e sulla pastorale di ogni diocesi, quindi sarà il turno di ogni Commissione della Cea e infine verrà affrontato qualche tema importante che coinvolge la Chiesa in Argentina.

Le sfide pastorali che devono essere illuminate dal Vangelo

Secondo il comunicato pervenuto all' Agenzia Fides, i 93 Vescovi convocati, più gli invitati (43 emeriti), dovranno discutere in particolare sulla situazione del Paese, che nell' ultimo anno ha subito forti cambiamenti. Come ha sottolineato il presidente della Cea, mons. Oscar V. Ojea, vescovo di San Isidro, durante la Messa di apertura celebrata ieri sera, è stato "un anno estremamente difficile. Molti eventi che abbiamo vissuto negli ultimi mesi ci hanno lasciato perplessi, e allo stesso tempo rappresentano grandi sfide pastorali che devono essere illuminate dalla luce del Vangelo".

Situazioni complesse e conflittuali che affliggono la Chiesa

Quindi il Presidente della Cea ha elencato alcune "situazioni complesse e conflittuali": il dibattito sull' aborto e il suo impatto su molti nostri giovani, comprese scuole e comunità; il fenomeno dell' apostasia; le denunce di abusi che accrescono il dolore nel profondo del cuore della Chiesa; gli attacchi alla persona del Santo Padre dall' interno e dall' esterno della Chiesa, "in un modo che non ha precedenti". Mons. Ojea ha quindi proseguito: "Tutto ciò è vissuto nel contesto di una crisi sociale ed economica che colpisce l' intero popolo argentino, e che è risultato della sfiducia nella leadership politica, aumentando il disagio sociale, la rabbia e l' intolleranza, che rendono la convivenza molto contorta". Il Presidente della Conferenza episcopale suggerisce quindi ad ognuno una seria riflessione, come cristiano che ascolta la Parola di Gesù. "Dobbiamo imparare a sbarazzarci di un riconoscimento sociale che i vescovi hanno avuto in un' altra epoca e che ora non stiamo avendo più. Quando vivi un periodo di intensa purificazione e lontano da una Chiesa trionfalista, è tempo di rinunciare ai primi posti al banchetto, servendo con umiltà i fratelli più poveri...Ma dobbiamo avere pazienza. La pazienza è parte della virtù della forza".

La Chiesa argentina ha bisogno di coraggio per affrontare i cambiamenti

Mons. Ojea ha quindi rilevato che nella situazione attuale ci vuole coraggio: "Abbiamo bisogno di coraggio, del coraggio di Gesù. Coraggio per affrontare i cambiamenti. La parresia è un dono dello Spirito. È la disposizione spirituale di parlare liberamente e sinceramente anche in situazioni avverse."

L’episcopato è chiamato al dialogo per rafforzare l’unità

Quindi ha concluso chiamando l' episcopato all' unità: "Dobbiamo stare attenti e sostenerci a vicenda, non per il nostro onore, ma per il santo popolo fedele di Dio, che può essere confuso e demoralizzato dai messaggi che riceve. Oggi più che mai dobbiamo vigilare e difendere l' unità del nostro episcopato, cercando di presentare i nostri accordi e disaccordi, non permettendo allo spirito del male di dividerci. È un momento di dialogo sincero, profondo e coraggioso tra di noi. Un simile dialogo ci arricchisce e favorisce la nostra unità." (Agenzia Fides)
 

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06 novembre 2018, 12:41