Un campo destinato alla produzione agricola Un campo destinato alla produzione agricola 

Messaggio Cei: un’agricoltura per la diversità e contro la diseguaglianza

In occasione della 68a Giornata nazionale del Ringraziamento, che si terrà l’11 novembre 2018, la Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace invia un messaggio di esortazione a “programmare un’agricoltura sostenibile e diversificata”

Claudia Valenti – Città del Vaticano

“Quando la Scrittura parla del creato – scrivono i vescovi – lo fa sempre con un tono di ammirato stupore per la varietà delle creature che vivono in essa”. La varietà della vita è un dono prezioso e un valore intrinseco, che va tutelato. Lo stesso Papa Francesco benedice la bontà di questa vita plurale e differenziata, riprendendo San Tommaso d’Aquino: “L’insieme dell’universo, con le sue molteplici relazioni, mostra al meglio la ricchezza inesauribile di Dio” (Lettera Enciclica Laudato Si’, n. 86).

Contro un modello di omologazione agroalimentare

I vescovi denunciano “il modello imposto dal pensiero neoliberista e mercantilista, evidente nel sistema economico-finanziario globale attuale”, che meglio soddisfa le esigenze di una produzione alimentare di massa, ma che riduce pesantemente la varietà delle specie, attraverso una coltivazione su grandi estensioni di poche varietà colturali. Siamo chiamati a reagire a questa “omologazione dell’agroalimentare globale - continua il messaggio - che riduce tutto in merce attraverso il denaro”.

Per un’agricoltura diversificata

Il messaggio prosegue: “Siamo chiamati a riscoprire lo stupore della Scrittura quando parla della diversità e della varietà del creato”. Le diversità culturali non andrebbero mortificate perché contribuiscono “a determinare un’inclusione partecipata, sussidiaria e solidale dei popoli nell’unica famiglia umana”. I vescovi indicano la necessità di un sistema economico che sia “capace di rinsaldare il legame degli agricoltori con il territorio e di restituire fiducia al consumatore nella ricerca di maggiore tracciabilità e sicurezza degli alimenti e nella domanda di conoscenza del cibo, della sua provenienza e delle sue tradizioni”.

L’agricoltura come bene collettivo

“Un economia civile che si oppone all’economia dello scarto è un’economia che sa difendere il lavoro riconoscendo a ogni individuo il proprio valore nel contributo personale”, sottolineano il vescovi. Per questo l’offerta multifunzionale dell’impresa agricola assume un ruolo strategico: “per le molteplici possibilità occupazionali che offre alle persone”, concludono.

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

15 settembre 2018, 10:46