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L'Esortazione dei vescovi filippini: "Rallegratevi e siate gioiosi"

A termine dell'Assemblea generale della Conferenza Episcopale Filippina, l'Esortazione pastorale dei vescovi dal titolo "Rallegratevi e siate gioiosi"

Emanuela Campanile e Andrea Gangi - Città del Vaticano

"Rallegratevi e siate gioiosi" è il titolo dell'Esortazione della Conferenza episcopale dei vescovi delle Filippine (Cbcp), resa nota al termine dell'Assemblea Generale e firmata da Romulo Valles, arcivescovo di Davao e presidente della Conferenza episcopale. Nel documento viene particolarmente evidenziata la chiamata alla pace e l'invito a ricevere il messaggio evangelico. I vescovi incoraggiano a non lasciare l'ultima parola alla paura, soprattutto nei momenti di difficoltà e persecuzione, come insegna Cristo ai discepoli: "non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l'anima e il corpo" (Mt 10,28).  Vi proponiamo la traduzione di alcuni dei passi più significativi del documento:

Pace: la nostra comune vocazione 

Noi non combattiamo le nostre battaglie con pistole e proiettili. Non cerchiamo protezione da coloro che potrebbero desiderare di farci del male indossando giubbotti antiproiettile, perché le battaglie che combattiamo sono spirituali. In questi tempi di oscurità, così pieni di odio e violenza, in cui l'omicidio è diventato un evento quasi quotidiano e le persone sono così abituate a scambiarsi insulti e parole ingiuriose attraverso i social media, noi ammoniamo i fedeli a rimanere saldi nella nostra comune vocazione e nella missione per lavorare attivamente per la pace.(...) Non c'è nulla che possa calmarci in questi tempi turbolenti, tranne il tranquillo riconoscimento di colui che ci ha assicurato la sua presenza costante - "Non aver paura; sono io! "(Mt 14:27)

Il prezzo per essere testimoni di Cristo

Cosa c'è di nuovo riguardo ai sacerdoti uccisi per aver testimoniato Cristo? Non aver paura! Il nostro maestro non ha detto: "Non aver paura di quelli che uccidono il corpo ma non possono uccidere l'anima. Temete piuttosto chi può mandare in rovina sia il corpo sia l’anima all’inferno. "(Mt 10,28)? Non siamo estranei al ridicolo e alla persecuzione." Ma cosa dice il Signore ai suoi discepoli quando sono perseguitati o umiliati per il suo bene? Dice loro di "rallegrarsi e di essere felici" (Matteo 5:12). Sono queste le parole con le quali Papa Francesco apre la sua esortazione apostolica "Gaudete et Exsultate". Sono le parole del Signore per quelli perseguitati e umiliati per il suo bene.

La lotta per la santità

Con l'intenzione di chiamarci tutti a lottare per una vita di santità, Papa Francesco dice che il Signore non vuole che "ci accontentiamo di un'esistenza blanda e mediocre" (GE 1). Come ci è stato insegnato ad affrontare la persecuzione? Ascolta ciò che l'apostolo, san Paolo, dice: "Quando siamo insultati, rispondiamo con una benedizione; quando siamo perseguitati, lo sopportiamo pazientemente; quando calunniati, rispondiamo gentilmente. Siamo diventati i rifiuti del mondo, la feccia di tutti; questo è lo stato attuale delle cose "(1 Cor 4: 12-13).

Chiamata alla preghiera e al digiuno

Il 16 luglio 2018, nella festa della Beata Madre del Monte Carmelo, la montagna associata all'audace sfida del profeta Elia in difesa di Dio (2 Re 18), trascorriamo un giorno di preghiera e penitenza, invocando la misericordia e la giustizia di Dio su coloro che hanno bestemmiato il Santo Nome di Dio, su coloro che calunniano e portano falsa testimonianza, e su coloro che commettono un omicidio o giustificano l'omicidio come mezzo per combattere la criminalità nel nostro paese. Noi, i vostri vescovi, vi invitiamo ad unirvi a noi, in tre giorni di digiuno, preghiera ed elemosina dal 17 al 19 luglio 2018.
 

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10 luglio 2018, 13:07