Palazzo Ducale di Venezia. Foto di Massimo Listri Palazzo Ducale di Venezia. Foto di Massimo Listri 

Opere d'arte negli ospedali, la "bellezza" come strumento di cura

L'Ambasciata del Sovrano Ordine di Malta presso la Santa Sede promuove un'iniziativa che intende portare bellezza negli ospedali e negli ambulatori dell'Ordine. Le fotografie del maestro Massimo Listri andranno ad adornare luoghi solitamente caratterizzati dalla tristezza per portare serenità e consolazione attraverso il linguaggio universale della bellezza

Maria Milvia Morciano - Città del Vaticano

Fotografie di architetture che andranno ad arricchire le pareti nude dell’Ospedale di San Giovanni Battista della Magliana a Roma e degli ambulatori del Sovrano Ordine di Malta in Italia e all’estero. Prospettive e interni di palazzi fermati in momenti di tempo e di luce pieni di bellezza serena. L’autore è Massimo Listri, maestro della fotografia di architettura e di ambienti, tra i più noti e apprezzati sulla scena mondiale, collaboratore con editori prestigiosi in Europa e negli Stati Uniti, con all’attivo mostre personali nei musei di tutto il mondo. Grazie al progetto “L’Arte si prende Cura”, promosso dall’Ambasciata del Sovrano Ordine di Malta presso la Santa Sede e reso possibile dalla donazione dei diritti delle opere del maestro Listri e grazie al sostegno della Fondazione Angelini, le opere dell'artista adoreneranno i luoghi di degenza, con l’intento di offrire agli assistiti frammenti di bellezza e contribuire a migliorare il loro benessere. 

Castello di Champs de Bataille. Normandia. Foto di Massimo Listri
Castello di Champs de Bataille. Normandia. Foto di Massimo Listri

L'iniziativa è stata presentata oggi, lunedì 9 ottobre, alla Casa Litta-Palazzo Orsini di Roma. Diversi gli ospiti intervenuti, tra cui, oltre allo stesso Listri, don Fabrizio Colonna di Paliano, ricevitore del Comun Tesoro dell’Ordine di Malta; il sottosegretario di Stato alla cultura Vittorio Sgarbi; don Alessio Geretti, responsabile degli Eventi d'Arte per il Giubileo 2025; l’ambasciatore dell’Ordine di Malta presso la Santa Sede, Antonio Zanardi Landi, ideatore, quest’ultimo, del progetto.

Ascolta l'intervista ad Antonio Zanardi Landi

"L'idea - racconta Zanardi Landi - parte dal fatto che, casualmente, due o tre anni fa, mi sono capitati tra le mani i regolamenti della Sacra Infermeria, che era l'ospedale mantenuto dall'Ordine di Malta nel Seicento e nel Settecento. Questi regolamenti sono un monumento di storia perché dimostrano come a quei tempi L'Ordine fosse assolutamente all'avanguardia e non solo in alcuni tipi di terapie, come ad esempio l’operazione di calcoli renali o di cataratta, cosa che facevano anche gli egiziani e che poi si è persa nel corso dei secoli, ma erano assolutamente all'avanguardia nella gestione di ospedali. Dobbiamo pensare che questi regolamenti sono stati scritti e concepiti negli anni in cui San Camillo de Lellis scriveva sulle disastrose condizioni degli ospedali romani. Dunque Malta aveva nel suo ospedale un'isola di buona gestione, di attenzione al malato, di attenzione anche alla psiche del malato e non solo alla sua salute fisica, per cui accanto ai capitoli in cui si prescrivono condizioni di igiene molto strette - il cambio delle lenzuola e delle camicie quotidiani - se necessario la areazione delle sale di degenza, il vasellame in argento perché si riteneva fosse antibatterico, oltre che precise prescrizioni sul cibo sull'alternanza di carni e di pesce di diverso tipo".

Una regola ospedaliera che pensa all'anima e al corpo

"Così - prosegue l'ambasciatore - un capitoletto del regolamento è dedicato all'anima dei pazienti che deve essere sostenuta con l'esposizione del bello: quadri d'estate e tappezzerie d'inverno. Questo è un concetto estremamente moderno. Oggi sappiamo che sono molti gli ospedali che lavorano su questi temi, l'Humanitas in Italia e tanti altri, molti ospedali negli Stati Uniti hanno addirittura un archivio che predispone la circolazione di opere d'arte nelle sale di degenza e nelle sale d'attesa. Con questa iniziativa noi stiamo dotando di bellissime immagini, opera di Massimo Listri, tutti gli ambulatori dell'Ordine attivi in Italia, come l'Ospedale della Magliana che è un ospedale di riabilitazione qui a Roma e alcuni ambulatori in Francia, Germania e Austria per dare un respiro internazionale all'iniziativa. Con questo - prosegue l'ideatore del progetto - ci si vuole richiamare ai regolamenti seicenteschi e in qualche modo dire che L'Ordine di Malta sta seguendo già da 500 anni questa prassi di considerare l'arte e il bello come uno strumento di cura, come un coadiuvante per la guarigione di ferite e di malattie: le opere di Listri rimarranno sempre fisse, ma ce ne saranno anche che subentreranno e se necessario fatte ruotare tra gli ambulatori e gli ospedali".

Una iniziativa sempre più diffusa

Si tratta di prestiti a lunghissimo termine. Le opere rimangono di proprietà dell'ambasciata perché se un ambulatorio venisse chiuso, le opere sarebbero recuperate e ridistribuite: "Comunque - spiega Zanardi Landi - ne stiamo mettendo negli ambulatori italiani: finora c'era solo Genova, ma venerdì 13 ce ne saranno anche alla Magliana e in tutti gli ambulatori romani. Inseriamo le opere negli ambulatori cercando di  utilizzare ogni muro per mettervi queste immagini bellissime nel formato più grande possibile. E le fotografie di Massimo Listri sono di grande formato, più o meno 2,60 metri, dunque qualcosa di impegnativo da maneggiare e da proteggere anche perché devono essere posizionate in zone abbastanza riparate".

Palazzo Corsini, Roma. Foto di Massimo Listri
Palazzo Corsini, Roma. Foto di Massimo Listri

Trasportare bellezza

Nel suo intervento, Vittorio Sgarbi sottolinea l'utilità terapeutica della bellezza. L'inserimento delle opere d'arte nei luoghi di cura diventa una visione rasserenante per il sofferente, come una felicità donata a chi vive nella malattia, quasi un'anticipazione del paradiso. Il sottosegretario  alla cultura osserva che non esistono soltanto ospedali come Santo Spirito e Santa Maria della Scala, che sono pieni di affreschi meravigliosi, ma anche luoghi dall'architettura anonima, spesso tetra,  così l'idea di mettere delle foto di Massimo Listri crea una reazione, un palliativo del male. Un luogo bello consola e l'idea di poterlo fare in economia, non avendo la bellezza dei luoghi, ma trasportandola negli edifici ospedalieri moderni, è una vera consolazione. Oltretutto Massimo Listri, secondo Sgarbi, con le sue fotografie sostituisce più che restituire, rendendola migliore, la realtà.

Una strategia terapeutica

Don Geretti, invece, con Vatican News ha posto l'accento su come la Chiesa abbia sempre dato attenzione alla persona umana nella sua totalità di corpo e anima. Questa iniziativa rappresenta "la continuità e la ripresa di un’antica saggezza della Chiesa che ha sempre avuto cura per l'uomo, dando vigoroso impulso e investendo concrete energie e mezzi per ospedali, brefotrofi, xenodochi e altre opere di assistenza e di accoglienza spesso all'avanguardia rispetto a quanto i regni del mondo e gli Stati moderni avrebbero gradualmente a loro volta proposto", sottolinea il sacerdote. "In tutti questi ambienti la Chiesa ha sempre voluto la bellezza, l'arte, perché fa parte della strategia terapeutica. Dunque si tratta di continuare su una strada che il cristianesimo conosce bene, perché ha ben chiaro che non siamo anime confezionate in un involucro scadente e trascurabile, ma nemmeno semplice materia che si agita. Siamo un evento spirituale che prende forma nella carne e carne che raggiunge le profondità dello spirito. L'Unità di fondo dell'essere umano richiede che quando si deve curare, si deve agire su tutti i fronti della persona, anche attraverso la bellezza".

Ascolta l'intervista a don Alessio Geretti

In un periodo in cui si dà meno importanza alla bellezza, in cui tutto viene un po’ messo da parte e talvolta anche volgarizzato, quest’azione della Chiesa riporta anche la bellezza al suo significato più vero. Proprio come dicevano i greci, il bello e il buono, kalòs kai agathòs. "Siamo in una stagione - concorda Geretti - che è di complessa natura e analizzarla è più intrigante di quel che si immagini. Per certi versi, è una stagione che cerca molto la bellezza e ne ha una sete acuta. Contemporaneamente, quasi in una schizofrenia comportamentale, diffonde volgarità e kitsch in mille modi. È anche un tempo nel quale si sperimenta con particolare evidenza la potenziale ambiguità della bellezza sensibile, perché può essere, come dicevano i greci, che il bello sia la promessa di un bene e dunque un'occasione per rallegrarci, risanarsi, elevarci". "Potrebbe però essere anche lo splendore attraente della mela offerta dalla strega a Biancaneve che nasconde un inganno, e una maschera può essere la bellezza del Quartetto per la fine dei tempi, eseguito da Messiaen nel campo di concentramento di Görlitz così come una manifestazione della resistenza dello spirito o quella che ascoltavano per trastullarsi i gerarchi nazisti - aggiunge il sacerdote -. L'esatto contrario. Mai come in questo tempo non c'è solo bisogno che la bellezza salvi il mondo, come diceva Dostoevskij spesso citato, c'è anche bisogno di salvare la bellezza da una potenziale deriva e collocarla a gloria di Dio e a servizio dell'uomo è il migliore modo di salvarla".

Reggia di Caserta. Fotografia di Massimo Listri
Reggia di Caserta. Fotografia di Massimo Listri

Arte in luoghi sorprendenti

Don Alessio Geretti spiega poi che l'iniziativa dell'Ordine di Malta in un certo qual modo 'anticipa' il progetto in vista del Giubileo che prevede il trasferimento di alcune opere d'arte in carcere. "I Cavalieri hanno voluto quasi anticipare questa azione giubilare, introducendo bellezza nei luoghi ospedalieri dell'Ordine con una intuizione, come dicevo, che non è strana nel nostro, chiamiamolo così, ambiente. Nel cammino del Giubileo avrà un'eccezionale forma portando non solo delle foto straordinarie ma anche delle opere di grande pregio in luoghi dove è molto sorprendente incontrarle. In un ospedale può accadere, ma in un carcere, ad esempio, o in certe case dove si lavora alla ricostruzione di un umano ferito e dissestato, è quanto meno insolito imbattersi in opere d'arte".

 


 

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09 ottobre 2023, 17:33