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VNS – TERRA SANTA Celebrato nella Grotta del Latte di Betlemme il ricordo della fuga della Santa Famiglia in Egitto e il ruolo di San Giuseppe

VNS – TERRA SANTA Celebrato nella Grotta del Latte di Betlemme il ricordo della fuga della Santa Famiglia in Egitto e il ruolo di San Giuseppe

 

VNS – 20ott21 – Ricordando la fuga della Santa Famiglia in Egitto, la Custodia di Terra Santa ieri ha voluto pregare, nel santuario della Grotta del Latte di Betlemme, per quanti “si trovano costretti a percorrere le vie dell’esilio”. Lo ha sottolineato il custode di Terra Santa, fr. Francesco Patton, che ieri ha presieduto una celebrazione nel luogo in cui Maria e Giuseppe avrebbero sostato mentre erano in cammino verso l’Egitto, per sfuggire alla strage degli innocenti. La Messa, riferisce il portale della Custodia francescana di Terra Santa, era in programma fra le liturgie speciali che durante tutto il 2021 si svolgono nei luoghi santi legati alla vita di San Giuseppe, nell’anno dedicato al patrono della Chiesa universale.

 

Nella sua omelia fr. Patton ha sottolineato tre caratteristiche fondamentali della storia di San Giuseppe che emergono nel Vangelo di Matteo: la costante capacità di fidarsi di Dio, tradottasi in obbedienza a Dio; l’amorevole cura nei confronti di Gesù e di Maria; la realizzazione delle Scritture, grazie all’obbedienza che ha permesso di rendere concreta la Salvezza di Dio, attraverso Gesù. “Questi elementi devono far riflettere sugli insegnamenti che San Giuseppe ha lasciato a tutti noi - ha aggiunto il custode di Terra Santa - per portarci poi ad attualizzare la sua storia nel nostro tempo”. Fr. Parron ha rimarcato che Giuseppe si trovava nella stessa situazione in cui si trovano molti cristiani di Terra Santa, di Gaza, di Betlemme, della Siria, del Libano e dell’Iraq e di molti altri paesi dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina: in fuga non per scelta ma per necessità. “Celebrare qui a Betlemme, in questo luogo della prima sosta della Santa Famiglia sulla via della fuga in Egitto - ha proseguito fr. Patton - deve perciò renderci più sensibili verso chi si trova oggi nella situazione di Giuseppe, che è costretto a prendere con sé il bambino Gesù e sua madre Maria e scappare”.

 

Il santuario della Grotta del Latte, a pochi passi dalla basilica della Natività, è venerato da secoli. Due leggende sono legate a questo luogo: la prima risale al VI secolo e sostiene che Maria vi si nascose durante la strage degli Innocenti; la seconda narra che, nella fretta della partenza per l’Egitto, alcune gocce di latte della Vergine che stava allattando Gesù, caddero a terra facendo mutare il colore della roccia dal rosa al bianco. La polvere della roccia della Grotta del Latte di Betlemme è oggetto di culto almeno dall’inizio del IX secolo, quando è attestato che Carlo Magno la ricevette in dono. Secondo la devozione popolare, aiuterebbe a far tornare il latte alle puerpere o a curare problemi di sterilità.  La Grotta è oggi un santuario custodito dai frati francescani della Custodia di Terra Santa, il suo ultimo restauro risale al 2007.

 

Vatican News Service – TC

20 ottobre 2021, 09:33