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VNS – FILIPPINE Elevata a Santuario arcidiocesano la chiesa del Santo Niño di Tacloban

VNS – FILIPPINE Elevata a Santuario arcidiocesano la chiesa del Santo Niño di Tacloban

(VNS) – 14ott21 – A novembre, la chiesa parrocchiale del Santo Niño di Tacloban, nelle Filippine, sarà elevata a Santuario arcidiocesano, con l’approvazione dell’Arcivescovo locale, Monsignor John Du. La richiesta, spiega il parroco, padre Kelvin Apurillo, è stata presentata per rendere la chiesa “un luogo di pellegrinaggio, nel quale i fedeli possono sperimentare non solo la guarigione fisica, ma anche quella spirituale”, insieme “alla misericordia, alla compassione e all’amore sconfinato e incondizionato di Dio”. A precedere l’elevazione della parrocchia a santuario sarà una processione che, il 15 e il 16 ottobre, porterà la venerata immagine del Santo Niño in tutta la città. Successivamente, l’icona del Bambino Gesù visiterà alcune parrocchie dell’arcidiocesi: il 20 ottobre sarà a Palo e Carigara; il 21 ottobre ad Abuyog e Burauen ed il il 22 ottobre a Palompon e Ormoc City.

Nelle Filippine, la devozione per il Santo Niño è particolarmente sentita: nella Basilica minore di Cebu è custodita una veneratissima statua di Gesù Bambino, legata alle origini del cristianesimo nel Paese asiatico. Vi fu portata, infatti, il 14 aprile 1521, ovvero 500 anni fa, dal navigatore portoghese Ferdinando Magellano e fu data in dono alla regina Juana, che venne battezzata. Successivamente, furono battezzati anche il marito di Juana, Rajah Humabon e circa 800 indigeni. Quella divenne la prima comunità cristiana nelle Filippine. Nel 1565, quando il conquistatore spagnolo Miguel Lopez de Legazpi arrivò a Cebu, un suo soldato trovò la statua del Bambinello all'interno di un’abitazione privata andata in fiamme. Ma l’immagine era ancora integra e venne portata in processione attraverso la città. Da allora una Festa speciale in suo onore si tiene ogni terza domenica di gennaio.

Ma nel cuore dei fedeli di Tacloban, oltre al Santo Niño, c’è sicuramente la visita di Papa Francesco avvenuta nel gennaio del 2015: in quell’occasione, infatti, il Pontefice ha celebrato una Messa con i sopravvissuti al tifone Yolanda che, nel novembre 2013, che ha provocato la morte di oltre 6mila persone. Quella celebrazione è, in un certo qual modo, passata alla storia anche per le condizioni climatiche in cui è avvenuta: c’era una tempesta in arrivo, con vento forte e pioggia, ed il Papa ha indossato un impermeabile giallo, sopra i paramenti, per proteggersi dall’acqua. "Non so cosa dire a voi. Ma il Signore lo sa”, ha detto, nella sua omelia pronunciata a braccio in spagnolo. Ed ha concluso: “Non siamo soli: abbiamo un Signore che è capace di piangere con noi, di accompagnarci nei momenti più difficili della nostra vita".

Vatican News Service – IP

14 ottobre 2021, 13:05