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VNS – STATI UNITI Ampliata quota ammissione dei rifugiati: plauso dei vescovi

VNS – STATI UNITI Ampliata quota ammissione dei rifugiati: plauso dei vescovi

(VNS) – 13ott21 – Negli Stati Uniti, l’amministrazione Biden ha annunciato, per l’anno fiscale 2022, una quota di 125mila rifugiati per il reinsediamento attraverso il Programma di ammissione nel Paese (Usrap). Si tratta della cifra più alta dal 1993 che arriva dopo quattro anni consecutivi di minimi storici: basti pensare che per il 2021 sono stati reinsediati solo 11.411 rifugiati su 62.500. Immediato il plauso della Conferenza episcopale nazionale (Usccb) che, in una nota a firma di Monsignor Mario E. Dorsonville, presidente della Commissione per le migrazioni, definisce la nuova quota di ammissioni "una cifra più coerente con i valori e le capacità della nazione". “Lodiamo l'amministrazione per aver cercato di riaffermare la leadership americana in questo settore, e siamo ansiosi di continuare l'azione a sostegno di questo obiettivo”, si legge nel comunicato dei vescovi. Al contempo, i presuli esortano il Congresso a “fornire le risorse necessarie non solo per ricostruire il Programma di ammissione dei rifugiati, ma anche per sostenerlo per i prossimi quattro decenni e oltre”.

Creato nel 1980, infatti, l’Usrap ha sempre ricevuto un forte sostegno bipartisan. La stessa Usccb è una delle nove agenzie nazionali di reinsediamento che collaborano con il governo degli Stati Uniti in questo sforzo. “Il coinvolgimento della Chiesa cattolica nel reinsediamento dei rifugiati – continua la nota - deriva dalla Dottrina sociale sul bene comune ed è coerente con il ruolo di lunga data della Chiesa nell'accogliere i nuovi arrivati e sostenere l'integrazione”. Ribadendo, poi, che “gli ultimi anni hanno avuto un impatto devastante sul reinsediamento dei rifugiati”, nel contesto della “più grande crisi di migrazione forzata degli ultimi decenni”, Monsignor Dorsonville sottolinea “i contributi positivi che i rifugiati stessi danno alla società”, contributi “ben documentati”. Chi fugge da “guerre, disastri naturali o persecuzioni”, va quindi riconosciuto come “un membro vulnerabile della stessa famiglia umana a cui noi stessi apparteniamo”.

Di qui, l’appello dei vescovi statunitensi ai cattolici affinché pratichino “il ministero dell’accoglienza e dell’incontro, attraverso il quale si esprime la pienezza dell'universalità della Chiesa”. Al contempo, l’Usccb ribadisce il suo “continuo impegno in questo lavoro”, manifestando apprezzamento per “le molte organizzazioni cattoliche, le comunità e le persone che si dedicano a ciò che Papa Francesco ha definito ‘una nuova frontiera’ per la missione”, così da  dare “una testimonianza concreta della fede cristiana in uno spirito di carità".

Vatican News Service – IP

13 ottobre 2021, 10:03