Cerca

VNS – PORTOGALLO 23 ottobre, “Marcia per la vita” in dieci città del Paese

VNS – PORTOGALLO 23 ottobre, “Marcia per la vita” in dieci città del Paese

(VNS) – 11ott21 – “Ascolta la vita”: sarà questo il tema della 10.ma edizione della Marcia per la vita che si terrà il 23 ottobre in dieci città del Portogallo, organizzata dalla Federazione nazionale per la vita. Ideata nel 2007, in seguito al referendum che ha legalizzato l’aborto nel Paese, dal 2012 la Marcia ha carattere annuale e dal 2017 si è ampliata fino a raggiungere dieci città. “Questa iniziativa – spiegano gli organizzatori – è grande testimonianza pubblica del popolo pro-vita che non si arrende e lotta per difendere una società in cui ogni esistenza è amata, protetta e difesa”.

Intanto, la Federazione portoghese per la vita sabato 9 ottobre è stata premiata dal Patriarca di Lisbona, Cardinale Manuel Clemente, con il riconoscimento “Dignitas personae”. “Per l’impegno con il quale difende la dignità della persona in una società sempre più disintegrata”: questa la motivazione letta dal porporato che ha aggiunto: “Oggi la debolezza delle istituzioni è talmente grande che ciascuno può decidere per proprio conto. Ma proprio per questo, è quanto mai necessario che la dignità di tutti venga difesa, sia attraverso le nostre convinzioni personali che attraverso la pratica”, ad esempio “accompagnando e motivando i protagonisti di questo impegno”.

Il premio “Dignitas personae” è un riconoscimento istituito dall’Associazione nazionale dei medici cattolici e che si pone l’obiettivo di “dare risalto all’operato portato avanti da singole personalità, enti o aziende che abbiano come oggetto e finalità la difesa della vita umana, dal concepimento e fino alla morte naturale, insieme alla dignità della persona umana e al sostegno della famiglia e della maternità”.

D’altronde, in Portogallo il dibattito sulla difesa della vita è molto forte: lo scorso marzo, ad esempio, la Corte Costituzionale ha bocciato la legge sull’eutanasia e il suicidio assistito, approvata in precedenza dal Parlamento. La normativa, hanno affermato i giudici, è “anti-costituzionale” perché troppo indeterminata quando fa riferimento a “sofferenza intollerabile” e “lesione definitiva di estrema gravità”, ovvero alle prerogative per accedere all’eutanasia e al suicidio assistito, senza conseguenze penali. Soddisfazione per la sentenza è stata espressa dalla Conferenza episcopale nazionale (Cep) che a lungo si era battuta, nei mesi scorsi, contro l’approvazione della legge, ribadendo sempre che la vita umana è inviolabile e che “qualsiasi legalizzazione dell'eutanasia e del suicidio assistito è sempre contraria all'affermazione della dignità della persona umana e alla Costituzione della Repubblica portoghese”. Approvata il 29 gennaio, la legge sull’eutanasia e il suicidio assistito era stata deferita alla Corte Suprema il 18 febbraio, per volere del Capo dello Stato, Marcelo Rebelo de Sousa, per il quale il testo della normativa presentava diversi aspetti poco chiari. I giudici hanno quindi dato ragione al presidente.

Vatican News Service – IP

11 ottobre 2021, 13:59