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VNS – MESSICO Migliaia di migranti in condizioni precarie a Tapachula in attesa di poter raggiungere gli Stati Uniti. La denuncia di monsignor Calderón

VNS – MESSICO Migliaia di migranti in condizioni precarie a Tapachula in attesa di poter raggiungere gli Stati Uniti. La denuncia di monsignor Calderón

VNS – 11ott21 – Emergenza migranti nella diocesi di Tapachula, in Messico. A lanciare l’allarme è il vescovo, monsignor Jaime Calderón che in un comunicato inviato ad Aiuto alla Chiesa che Soffre International segnala la grave situazione in cui si trovano le migliaia di migranti al confine con il Guatemala, diretti verso gli Stati Uniti. Si tratta di famiglie che fuggono dalla povertà, dalla violenza e dalla crisi politica dei propri paesi, haitiani soprattutto, che arrivano non solo dal loro Paese d’origine, ma anche da Cile, Brasile e Colombia. Monsignor Calderón spiega che dal 2018 la sua diocesi assiste all’arrivo di migranti che si fermano a Tapachula per ottenere un documento di transito sicuro attraverso il Messico e che le frontiere sono state aperte senza alcun problema. Ora l’aumento del flusso migratorio, con le lunghe code per ottenere i visti, e la crisi causata dalla pandemia di Covid-19 hanno provocato sovraffollamento. I migranti vivono in condizioni precarie, soffrono la fame e cominciano ad avere problemi di salute. Per questo motivo alcuni hanno iniziato a spostarsi in grandi gruppi, o carovane, verso l’interno del Paese e il vescovo di Tapachula ha definito quella di alcuni membri della Guardia nazionale messicana come “una vera e propria caccia all’uomo, che terrorizza, tende imboscate e disgrega le carovane di migranti, con un uso sproporzionato della forza”. Il presule ha anche denunciato la violenza usata dalle forze dell’ordine nell’invadere il portico della parrocchia di Mapastepec per sequestrare una cinquantina di migranti che vi si erano rifugiati. Nel suo comunicato monsignor Calderón riconosce che la diocesi di Tapachula è consapevole che “dietro queste carovane di migranti ci sono un numero infinito di interessi privati, istituzioni e organizzazioni non governative che hanno fatto di questi migranti un’industria a proprio vantaggio”, ma contesta l’uso eccessivo della forza, la violenza e le molestie utilizzate per intimidire i migranti. La diocesi di Tapachula si è mossa per offrire aiuto nelle parrocchie, per alleviare la situazione critica che quotidianamente i migranti devono affrontare. Attraverso programmi di aiuto, la Chiesa si sforza di “alleggerire il peso della croce portata da questi nostri fratelli e sorelle che sono stati colpiti dalla povertà, dalla violenza e dall’impotenza”, aggiunge monsignor Calderón che chiede incoraggiamento e preghiere affinché possa essere data assistenza a quanti sperano in un futuro migliore.

Vatican News Service – TC

11 ottobre 2021, 12:13