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VNS – AFRICA Appello Caritas: costruire società giuste e pacifiche in tutto il continente

VNS – AFRICA Appello Caritas: costruire società giuste e pacifiche in tutto il continente

(VNS) – 23set21 – Costruire società giuste e pacifiche in tutta l’Africa: è l’appello lanciato dalla Caritas Africa e dalla Caritas Europa in occasione della Giornata internazionale della pace, celebrata il 21 settembre. Tale costruzione, si legge in una nota, potrà essere realizzata attraverso l’applicazione e la tutela delle libertà e dei diritti civili fondamentali di tutti i cittadini del continente. Oggi, infatti, molti Paesi africani vivono una grave instabilità provocata “dalla disuguaglianza sociale e dalla concentrazione del potere economico e politico nelle mani di poche élite al potere”, mentre ovunque si registrano emarginazioni e discriminazioni della popolazione su base etnica, geografica o dello stile di vita.

Al centro della denuncia delle Caritas si sono quelle “priorità politiche che riflettono gli interessi dei governi e delle corporazioni transnazionali, a scapito dei diritti, dei bisogni e delle aspirazioni delle popolazioni locali, specialmente di quelle che vivono in zone remote, e dei gruppi emarginati”. Estrema disuguaglianza, povertà, corruzione, mancanza di sicurezza sociale, riduzione dello spazio civico necessario per far sentire la propria voce sono le piaghe che attanagliano l’Africa, continua la nota congiunta, nonostante i popoli che la abitano cerchino sempre più “opportunità di dialogo” per contribuire allo sviluppo sociale.

Particolarmente forte, poi, è la preoccupazione degli organismi caritativi per tutti quei popoli africani che “rischiano la vita quando cercano di proteggere la costituzione del loro Paese, di chiedere un buon governo e di condannare la corruzione”. Per questo, si ribadisce che “la pace e la giustizia sociale sono pre-requisiti per lo sviluppo; in loro assenza, i sistemi regionali, nazionali e locali per fornire salute, istruzione, opportunità economiche e giustizia sono destinati a fallire” e, di conseguenza, le comunità rischiano di “affrontare uno stato prolungato di insicurezza e fragilità”, segnato anche da “un regresso democratico”.

Al contrario, una pace sostenibile potrà essere raggiunta solo “là dove c’è uno spazio aperto e inclusivo per il dialogo”. Non ci si può aspettare una pace duratura, incalza ancora la nota congiunta, senza costruire “società più giuste e ed eque nelle quali tutti possano partecipare liberamente ed equamente”. Ed un primo passo verso questo obiettivo dovrà essere “affrontare la discriminazione e riconoscere che tutte le persone meritano dignità, prosperità e un ruolo partecipativo nei processi di pace”. Al contempo, ai governi africani entrambe le Caritas continentali ricordano “il dovere di dare la possibilità, a coloro che sono esclusi ed emarginati, di partecipare al processo decisionale e di pace in modo che possano diventare agenti di cambiamento nelle loro società”.

Fondamentale sarà, dunque, il rispetto degli obblighi, presi dai Paesi a livello internazionale e nazionale, per la tutela dei diritti umani e la garanzia della libertà di espressione, associazione, riunione e protesta pacifica delle popolazioni. “Si tratta di pratiche democratiche che vanno promosse maggiormente – prosegue la nota – perché la pace, la sicurezza e la stabilità in Africa possono essere raggiunte solo se, nella vita quotidiana, le persone possono esercitare i loro diritti civili, sono trattate con dignità e hanno lo spazio per contribuire a una migliore governance".

Anche l’Unione Europea è chiamata in causa: ad essa, si chiede di “perseverare come leader globale nei diritti umani, nella democrazia e nello Stato di diritto, assicurando che le sue iniziative di sviluppo internazionale diano priorità ai diritti e alle aspirazioni delle popolazioni locali e indigene”. Nello specifico, dalla Commissione europea ci si aspettano garanzie affinché la società civile di Africa ed Europa “abbia opportunità significative di contribuire al partenariato tra i due continenti”, anche in vista del sesto vertice tra Unione africana e Unione europea, in programma per l'inizio del 2022. “Solo con un adeguato spazio per il dialogo – conclude la nota - questa iniziativa può riuscire ad affrontare l'ingiustizia, promuovere l'inclusione sociale e contribuire alla pace sostenibile”.

Vatican News Service -IP

23 settembre 2021, 14:47