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VNS – NUOVA ZELANDA Vescovi sosengono in generale il ddl che vieta “le pratiche di conversione”

VNS – NUOVA ZELANDA Vescovi sostengono in generale il ddl che vieta “le pratiche di conversione”

(VNS) – 23set21 – La Conferenza episcopale della Nuova Zelanda (Nzcbc) si schiera, in generale, a favore del disegno di legge sul divieto delle “pratiche di conversione”: lo rende noto un comunicato dei presuli, in cui si sottolinea che gli obiettivi della proposta normativa sono “in linea con i principî della Dottrina sociale cattolica sulla dignità umana e sul bene comune”. Al contempo, però, la Chiesa cattolica neozelandese ricorda che “i genitori e i consulenti dei giovani non dovrebbero essere limitati nel dare consigli per paura di infrangere la legge”.

Nello specifico, il ddl presentato dal governo mira a vietare quelle pratiche che cercano di cambiare o sopprimere l'orientamento sessuale, l'identità di genere o l'espressione di genere di una persona. A tal proposito, in un documento presentato via Zoom alla Commissione parlamentare per la Giustizia, i vescovi affermano: “La Chiesa cattolica neozelandese non sostiene, fornisce o partecipa a nessun tipo di ‘terapia di conversione’, intendendo con ciò qualsiasi programma che cerchi con mezzi medici, psicologici e/o spirituali di ‘convertire’ le persone da un orientamento o identificazione omosessuale o transgender ad uno eterosessuale”. L'evidenza dimostra, infatti – spiegano i presuli - che “tali programmi causano danni e sofferenze. Qualsiasi pratica dannosa, coercitiva o abusiva sotto qualsiasi nome è aborrita dalla Chiesa e dal Vangelo di Gesù Cristo".

Di qui, però, deriva l’ulteriore specifica della Nzcbc: “Non vorremmo vedere genitori e consulenti dei giovani limitati nel dare consigli coerenti sia con la teologia morale che con la Dottrina sociale cattolica, per paura che essi siano visti come una violazione della legge". Alla presentazione via Zoom hanno preso parte Monsignr Hamilton Stephen Lowe, segretario e vicepresidente dei presuli neozelandesi, e la professoressa Lyn Smith, docente presso il Centro nazionale per gli studi religiosi: Monsignor Lowe ha ribadito che “la ‘terapia di conversione’ non rispetta il percorso, che è sacro, di un giovane dall'infanzia all'età adulta ed è per questo che la Chiesa cattolica sostiene la legislazione”.

Forte anche la preoccupazione del presule per i giovani nativi, influenzati eccessivamente da una società che li spinge a “sessualizzarsi troppo presto e a prendere grandi decisioni prima che siano arrivati, in modo adeguato, all’età adulta”. Dal suo canto, la professoressa Smith ha ribadito che la Dottrina sociale cattolica promuove la dignità della persona umana creata ad immagine e somiglianza di Dio: “Quando si tratta di questioni riguardanti la sessualità – ha detto la docente – i bambini e i giovani cercano nella loro vita coloro con cui si sentono a loro agio nel parlare”. Per questo, ha concluso, “il personale che si occupa dell’educazione cattolica deve sentirsi sicuro nel continuare a fornire questo supporto vitale ai minori ed ai ragazzi, senza il rischio o la paura di essere perseguito".

Vatican News Service – IP

23 settembre 2021, 12:07