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VNS – CILE Te Deum ecumenico. Cardinale Aós: rispettare e proteggere valori non negoziabili

VNS – CILE Te Deum ecumenico. Cardinale Aós: rispettare e proteggere valori non negoziabili

(VNS) – 21set21 - Il rispetto e la difesa della vita umana dal concepimento al suo termine naturale; la famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna; la libertà dei genitori di scegliere il tipo di educazione per i figli; la promozione del bene comune in tutte le sue forme e la sussidiarietà dello Stato che rispetta l'autonomia delle organizzazioni e collabora con esse: sono questi “i valori non negoziabili” che il Cile deve “rispettare e proteggere”. A ricordarli, il 18 settembre, è stato il Cardinale Celestino Aós Braco, Arcivescovo metropolita di Santiago del Cile, in occasione del tradizionale Te Deum ecumenico presieduto nella Cattedrale cittadina per l’anniversario dell’indipendenza del Paese dalla Spagna. Al rito hanno preso parte le varie confessioni cristiane, nonché alcuni rappresentanti delle comunità ebraica e musulmana.

Alla presenza delle massime autorità, guidate dal Capo dello Stato, Sebastián Piñera, il porporato ha fatto riferimento anche alla libertà di religione e di culto, che “non è semplicemente una libertà di pensiero, non è mai un atto meramente privato, senza conseguenze nelle nostre relazioni sociali”, bensì “al contrario, esige la testimonianza pubblica della propria fede”. Di qui, l’esortazione alla tutela di questo diritto. Centrale anche il richiamo dell’Arcivescovo a contrastare “le massicce disuguaglianze” che si registrano nel mondo, a causa delle quali “alcuni gruppi godono di una sorta di super-sviluppo basato sul consumismo e sullo spreco e che contrasta in modo inaccettabile con situazioni di povertà, precarietà e miseria". “Le disuguaglianze, l’ingiustizia”, ma anche “la corruzione, la violenza, le frodi, le malversazioni sono scandalose”, ha ribadito il Cardinale Aós, sottolineando che là dove regnano “la povertà e l'ignoranza, la violenza fondamentalista si radica più facilmente”.

Di qui, l’appello alla pace che “non sta nelle armi, ma nella giustizia”, perché “se vogliamo preservare la fratellanza sulla terra non possiamo perdere di vista il cielo”. L’Arcivescovo cileno si è, quindi, soffermato sulla salvaguardia del Creato, sottolineando come “l’importanza dell’ecologia sia oggi indiscutibile” e come “il linguaggio della natura” debba essere ascoltato per rispondervi “un modo coerente”. In quest’ottica, il pensiero del porporato è andato ai popoli nativi che “patiscono le violenze”, così come ai migranti che devono essere “accolti, protetti, promossi e integrati”, e alle donne, le quali “cercano il rispetto e la promozione dei loro diritti”. Forte anche la preghiera per i giovani “senza speranze, né illusioni”; per le vocazioni, sia al diaconato che al sacerdozio, e per i malati di coronavirus e di altre patologie.

Un’orazione particolare è stata, poi, innalzata per “le vittime di abusi perpetrati in ambito ecclesiale e le vittime di violenza civile, familiare o di genere”, affinché – ha detto il Cardinale Aós – simili “oltraggi e crimini non si ripetano e si trovino le giuste vie di sollievo e di guarigione”. Nella parte conclusiva della sua lunga omelia, l’Arcivescovo di Santiago del Cile ha esortato al dialogo: "Non è più un tempo di alleanze gli uni contro gli altri, ma è tempo di ricerca comune di soluzioni ai problemi di tutti – ha detto - Abbiamo bisogno di verità e di dialogo per coltivare l'unità e la riconciliazione”.

Il Te Deum ecumenico del 2021 è stato l’ultimo alla presenza del presidente Piñera: giunto alla scadenza del suo secondo mandato, infatti, l’attuale Capo dello Stato non sarà più rieleggibile alle votazioni del prossimo 21 novembre.

Vatican News Service – IP

21 settembre 2021, 14:34