Cerca

VNS – KENYA Chiese in prima linea per l’emergenza siccità

VNS – KENYA Chiese in prima linea per l’emergenza siccità

(VNS), 18set21 - È grave l’emergenza siccità in Kenya, dove 2,1 milioni di persone sono minacciate dalla carestia a causa delle mancate piogge nei mesi tra marzo e maggio. La situazione si è ulteriormente aggravata durante la stagione secca, al punto da spingere il presidente Uhuru Kenyatta a dichiarare, l’8 settembre, lo stato di emergenza. Dieci le contee interessate alcune delle quali colpite dalla recente crisi delle locuste che ha distrutto i raccolti. Il presidente ha disposto diverse misure, tra le quali la distribuzione di acqua e derrate alimentari e l’acquisto di bestiame per gli allevatori. Un aiuto supportato dalle Chiese locali, anch’esse mobilitate per aiutare la popolazione ad affrontare l’emergenza idrica e alimentare, come riferisce il sito del Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc).

“Stiamo portando acqua e distribuendo serbatoi per permettere alla popolazione di stoccarla”, spiega il Reverendo David Mutisya, vescovo anglicano della diocesi di Garissa, un territorio abitato per lo più da pastori nomadi e piccoli agricoltori. “Stiamo anche aiutando le comunità a costruire canali perché possano attingere l'acqua dal fiume Tana per coltivare cibo”. Si cerca inoltre di aiutare le comunità a migliorare i loro raccolti con la poca acqua a disposizione incoraggiandole anche a consorziarsi. La diocesi è abitata per lo più da musulmani, ma gli aiuti sono forniti senza distinzioni di appartenenza religiosa: “Quando serviamo le persone, lo facciamo per tutte le comunità. Sono tutti popolo di Dio”, ha detto il vescovo anglicano.

La Chiesa evangelica luterana del Kenya sta intanto raccogliendo dati per fare il punto della situazione e ha lanciato un appello alla solidarietà.  Secondo il pastore Johnes ole Meliyio, la crisi sta peggiorando e le prospettive non sono buone. "Ci stiamo preparando ad intervenire, ma al momento non abbiamo risorse sufficienti per svolgere il lavoro", spiega. Il timore – afferma il coordinatore nazionale Jonathan Kapanga - è che in alcune aree si possano creare tensioni tra gli agricoltori e i pastori che portano il loro bestiame sui terreni agricoli.

Il Kenya ha visto peggiorare negli ultimi tempi la sicurezza alimentare della popolazione, soprattutto nelle aree aride e semi-aride del Paese, a causa del cambiamento climatico, con fenomeni meteorologici estremi che vanno dalla siccità alle alluvioni improvvise. Ad aggravare ulteriormente il quadro anche la pandemia del Covid-19 che ha limitato l'accesso al cibo, distrutto le economie delle famiglie e rallentato il commercio.

E dell’emergenza siccità hanno parlato in questi giorni anche i vescovi del Kenya che in un comunicato diffuso il 15 settembre sulla situazione del Paese hanno invitato i fedeli a pregare anche per il miglioramento delle condizioni meteorologiche. Tra le aree più colpite dalla siccità e dalla conseguente malnutrizione la Contea di Isiolo, dove il 93% della popolazione non ha accesso ad acqua sicura e pulita entro 5 chilometri di distanza dalla propria abitazione e oltre il 73% dei villaggi si affida a risorse idriche non sicure, con conseguenze drammatiche sulla possibilità di produrre cibo a sufficienza.

Vatican News Service - LZ

18 settembre 2021, 15:49