VNS – STATI UNITI Sì del Congresso a visti speciali per immigrati da Afghanistan. Plauso dei vescovi

VNS – STATI UNITI Sì del Congresso a visti speciali per immigrati da Afghanistan. Plauso dei vescovi

(VNS) – 2ago21 – Sono oltre 8mila i visti speciali per immigrati (Siv) provenienti dall’Afghanistan che il Congresso degli Stati Uniti ha autorizzato il 29 luglio scorso. La decisione rientra nell’approvazione di un disegno di legge bipartisan sugli stanziamenti d'emergenza, che prevede oltre 1 miliardo di dollari per l'assistenza umanitaria ed apporta alcune modifiche per semplificare il procedimento di richiesta dei Siv. Plauso per la decisione arriva dalla Conferenza episcopale nazionale (Usccb) che, in una nota a firma del suo presidente, l’Arcivescovo José H. Gomez, e di Monsignor Mario E. Dorsonville, responsabile della Commissione episcopale per le migrazioni, afferma: “La Chiesa cattolica insegna che ogni persona è creata a immagine e somiglianza di Dio e che dobbiamo sostenere la dignità intrinseca di ogni persona”. “Papa Francesco – continuano i presuli - ha sottolineato l'accoglienza del nuovo arrivato, dicendo che è un invito a superare le nostre paure per incontrare l'altro, per accoglierlo, conoscerlo e riconoscerlo".

Da ricordare che, sin dal 2001, gli Stati Uniti sono stati coinvolti militarmente in Afghanistan. “In questa fase – prosegue l’Usccb - i cittadini afghani hanno assistito le truppe statunitensi, i diplomatici e il personale umanitario del governo nel Paese, fornendo servizi di traduzione, interpretazione, sicurezza, trasporto e altri servizi vitali, spesso esponendo a grave rischio se stessi e le loro famiglie”. Nel 2006, poi, il Congresso Usa ha autorizzato, per la prima volta, “un programma umanitario bipartisan per fornire visti speciali per immigrati ai cittadini dell'Afghanistan e dell'Iraq”. Tali visti includono “servizi di reinsediamento e residenza permanente legale per i richiedenti autorizzati, i loro coniugi ed i loro figli”.

I vescovi ricordano, quindi, che “sin dalla creazione di questo programma, l’Usccb ha lavorato con il Dipartimento di Stato, con l’Ufficio per il reinsediamento dei rifugiati e con altre organizzazioni non governative per fornire servizi di reinsediamento ad alcuni degli oltre 73mila titolari di Siv afghani e alle loro famiglie”. Costante, inoltre, è stato l’appello dei vescovi a “l’ampliamento e il miglioramento del programma”.

E in questi ultimi giorni, effettivamente, ci sono stati sviluppi: il 14 luglio, la Casa Bianca ha annunciato il trasferimento d’emergenza negli Stati Uniti dei richiedenti Siv afghani giunti alla fase finale del procedimento ed il 30 luglio un primo gruppo di persone è giunto negli Usa. “Siamo orgogliosi – scrivono dunque i presuli – di avere l'opportunità di accogliere e assistere coloro che hanno tenuto al sicuro gli americani in Afghanistan. Lavorando con gli Stati Uniti, ognuno di questi individui ha messo a rischio se stessi ed i loro familiari e amici”. “Mentre ora si lasciano tutto alle spalle per iniziare una nuova vita qui – prosegue la nota episcopale - i molti sacrifici che hanno fatto non dovrebbero passare inosservati".

"I vescovi statunitensi, attraverso i servizi per i migranti ed i rifugiati e le altre organizzazioni caritative – sottolineano i vescovi - sono grati per l'opportunità di collaborare con il governo e altre Ong per garantire il benvenuto, il trasferimento sicuro e il reinsediamento di coloro che hanno già contribuito notevolmente alla nostra nazione”. “Plaudiamo al Congresso per aver raggiunto un accordo sulla legge per gli stanziamenti supplementari d'emergenza – concludono i presuli – così da garantire protezione e accoglienza a tutti gli afghani che sono in pericolo perché hanno assistito gli Stati Uniti”.

Vatican News Service – IP

02 agosto 2021, 08:13