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VNS – MESSICO Aborto. Vescovi: senza tutela della vita dal concepimento, nessuno è al sicuro

VNS – MESSICO Aborto. Vescovi: senza tutela della vita dal concepimento, nessuno è al sicuro

(VNS) – 27lug21 – “Senza il rispetto del diritto alla vita fin dal concepimento, nessuno in questo mondo sarebbe al sicuro”: è quanto si legge in una nota a firma dei vescovi della Provincia ecclesiastica di Xalapa, nello Stato messicano di Veracruz. La loro dichiarazione arriva dopo che, il 20 luglio, il Congresso locale ha approvato, con 25 voti a favore, 13 contrari e un'astensione, la depenalizzazione dell'aborto fino a 12 settimane di gestazione. Una decisione, sottolineano i presuli, che è contraria alla Costituzione la quale, “nel suo quarto articolo, protegge la vita dal concepimento alla sua fine naturale”. La depenalizzazione dell’aborto, inoltre, “deteriora il tessuto sociale inviando alle donne, ai bambini e ai giovani il messaggio, dannoso, che la vita può essere strumentalizzata e scartata per qualsiasi motivo”.

I presuli deplorano anche il fatto che, proprio mentre il Paese è devastato dalla pandemia da Covid-19, dall’insicurezza e dalla crisi economica, i legislatori abbiano deciso di intraprendere “un cammino a favore della cultura della morte” che “minaccia la vita soprattutto dei più deboli e indifesi”. Una scelta che deriva da “tendenze ideologiche – affermano i vescovi – e che, invece di togliere un peso dalle spalle del popolo colpito dalla pandemia, lo appesantisce ancora di più e lo ferisce nella sue convinzioni e valori, nella sua stessa spiritualità”.

Ricordando, inoltre, che “la meraviglia e la bellezza della vita” è riconosciuta sin dal concepimento da “dati scientifici evidenti e inconfutabili”, la nota episcopale condanna chi “nega tale evidenza”, “manipola il linguaggio per nascondere il vero dramma implicito in ogni aborto” e cerca di “anestetizzare la coscienza della popolazione”. Se non si tutela il diritto alla vita sin dal concepimento, nessuno è al sicuro, spiegano ancora i presuli: un domani, su basi ideologiche, altre persone possono essere ritenute “indegne di vita a causa dell’età, della religione, dell’etnia o del modo di pensare”.

Al contempo, la Provincia ecclesiastica di Xalapa esprime rammarico per il fatto che il Congresso dello Stato di Veracruz non abbia voluto ascoltare il punto di vista di alcuni gruppi che, sulla base di “scienze giuridiche, mediche e psicologiche”, volevano esporre le loro obiezioni. Questo atteggiamento getta “un grande discredito su un organo legislativo così importante – sottolineano i vescovi – perché i legislatori hanno l'obbligo etico non solo di essere ben informati, ma anche di ascoltare la voce del popolo che li ha eletti e di occuparsi dei suoi bisogni reali e urgenti”.

La medesima indifferenza i presuli la riscontrano nel modo in cui la legalizzazione dell’aborto non tiene in alcuna considerazione “le ragioni” per le quali una donna incinta ricorre a tale pratica. L’aborto, infatti, “non risolve nessuno dei problemi delle gestanti, bensì continua ad esporle alla violenza ed a possibili ulteriori abusi, rendendole madri di un figlio morto”. Al contrario, la vita è “un vero dono di Dio”, da “apprezzare e rispettare”; per questo, di fronte alle difficoltà delle donne in attesa, servono “istituzioni solide che le tutelino e si prendano cura di loro e dei nascituri”. Esattamente l’opposto di una interruzione volontaria di gravidanza che “semplicemente distrugge una vita e colpisce la madre”.

I vescovi insistono, poi, sul fatto che i legislatori, “invece di occuparsi dei problemi reali e urgenti”, “hanno imposto l’aborto a Veracruz, approfittando dello stato emotivo in cui si trova il popolo e condannando la regione ad una maggiore violenza e disgregazione sociale”. Ritenere che abortire significhi “esercitare un diritto”, continua i presuli, è sbagliato e chi ha votato per permettere tutto questo “ha la responsabilità morale di ogni attentato contro la vita”.

L’auspicio della Chiesa cattolica messicana, dunque, è che i legislatori “si ravvedano” ed agiscano “in favore della vita”, tutelando anche “il diritto umano all’obiezione di coscienza”, invece di applicare “questa legge della morte che riempie di lutto tutta la popolazione”. La nota episcopale si conclude con la preghiera che si operi sempre “per il benessere integrale della famiglia, per l'educazione sessuale integrale e per una salute materna e infantile veramente piena e completa”. La dichiarazione è firmata dai vescovi dei territori ecclesiastici di Xalapa, Córdoba, Coatzacoalcos, Veracruz, San Andrés Tuxtla, Tuxpan, Orizaba e Papantla.

Vatican News Service – IP

 

27 luglio 2021, 09:30