VNS – CANADA Sostegno della Conferenza episcopale alla raccolta fondi dei vescovi di Saskatchewan per i sopravvissuti delle scuole residenziali

VNS – CANADA Sostegno della Conferenza episcopale alla raccolta fondi dei vescovi di Saskatchewan per i sopravvissuti delle scuole residenziali

(VNS), 17lug21 - Una campagna di raccolta fondi per sostenere il processo di guarigione e riconciliazione già avviato con le comunità indigene. A lanciarla, questa settimana, i vescovi di Saskatchewan, in Canada, che vogliono così dare seguito al loro impegno a contribuire alla ricerca della verità e della giustizia sui maltrattamenti e le violenze perpetrate nelle scuole residenziali indiane cattoliche della provincia, ma anche a sostenere i sopravvissuti e le loro comunità. 

L’iniziativa segue il recente rinvenimento di 751 tombe anonime in una ex scuola residenziale cattolica a Marieval, un mese dopo la scoperta dei resti di 251 bambini nella scuola la “Kamloops Indian Residential School” nel British Columbia. Ritrovamenti a cui sono seguiti altri e che hanno riacceso i riflettori dell’opinione pubblica  sulla tragedia vissuta nell’arco di un secolo da più di 150mila bambini nativi strappati con la forza alle loro famiglie dalla politica governativa di assimilazione, chiamando in causa anche le responsabilità della Chiesa. 

Sostegno alla campagna di raccolta dei vescovi di Saskatchewan e a iniziative  analoghe promosse da altre diocesi canadesi,  viene  espresso dal Consiglio permanente della Conferenza episcopale  (Cecc/Cccb) che in una nota ribadisce la sua “profonda tristezza” per l’eredità delle scuole residenziali e la volontà di collaborare con le comunità native per sanare queste profonde ferite. “L'opera di guarigione e riconciliazione con i popoli indigeni è di fondamentale importanza per le nostre comunità cattoliche e per tutti i canadesi”, afferma la nota assicurando la solidarietà e la preghiera di tutta la Chiesa  per la guarigione dei sopravvissuti.

Intanto, in Canada sono sempre più numerosi i cattolici che chiedono informazioni alle diocesi sulle scuole residenziali. Per rispondere ai tanti interrogativi su questa pagina oscura della storia del Paese, l’arcidiocesi di Toronto ha recentemente pubblicato sul suo sito un documento in otto punti corrispondenti alle domande poste più frequentemente e riguardanti la storia e gli obiettivi di questo sistema introdotto alla fine del XIX secolo, il numero di scuole gestite dalla Chiesa cattolica, le vittime e le cause della loro morte.

La scheda informativa riferisce che delle 139 scuole residenziali individuate nell’Indian Residential School Settlement Agreement (Irssa), il 46% (64) era gestito da enti cattolici. Nel sistema erano coinvolte decine di comunità religiose e 16 diocesi canadesi su un totale di 70. Nel 2015 la Commissione per la verità e la riconciliazione aveva identificato 3.200 decessi cifra aggiornata di recente ad almeno 4.100, ma il numero esatto delle vittime, i loro nomi ed età – spiega iil rapporto dell'Arcidiocesi – sono difficili da conoscere perché molti decessi non sono stati registrati e numerosi registri esistenti sono andati persi o distrutti. A questo proposito l'Arcidiocesi di Toronto precisa che non ci sono prove che in Vaticano siano nascosti file segreti relativi alle scuole residenziali.

Vatican News Service - LZ

17 luglio 2021, 14:08