VNS – COLOMBIA Vescovi: “Eutanasia diretta è inaccettabile, promuovere cure palliative”

VNS – COLOMBIA Vescovi: “Eutanasia diretta è inaccettabile, promuovere cure palliative”

(VNS) – 16lug21 – “L’eutanasia diretta è inaccettabile”: lo afferma, in una nota, Monsignor Francisco Antonio Ceballos Escobar, presidente della Commissione episcopale per la promozione e la difesa della vita in Colombia. Le parole del presule arrivano dopo la risoluzione n. 971/2021, emessa il primo luglio dal Ministero della Salute e che, insieme alla sentenza T-970 del 2014, legittima nel Paese il diritto a “morire con dignità attraverso l’eutanasia”. Tale pratica può essere attuata in casi di condizione clinica terminale; malattia incurabile avanzata; agonia; presenza di una sofferenza secondaria ad una malattia terminale e deve essere espressa dal malato attraverso una richiesta diretta anticipata. “Un’azione o un’omissione che abbia l’intenzione di causare la morte per sopprimere il dolore in una persona costituisce un omicidio”, ribadisce il presule.

Di qui, il richiamo al Catechismo della Chiesa cattolica in cui si afferma che “le persone malate o disabili devono essere curate in modo che possano condurre una vita il più normale possibile”. “Qualunque siano i motivi e i mezzi, l'eutanasia diretta è moralmente inaccettabile – ribadisce Monsignor Ceballos - Quindi un'azione o un'omissione che, in sé o nell'intenzione, provoca la morte per sopprimere il dolore, costituisce un omicidio gravemente contrario alla dignità della persona umana e al rispetto divino del suo Creatore".

Secondo la morale cristiana, aggiunge il vescovo colombiano, “la vita è sacra e quindi deve essere protetta dal concepimento fino alla morte naturale”. “Il quinto Comandamento di Dio dice ‘Non uccidere’ – sottolinea ancora Monsignor Ceballos – e il Catechismo della Chiesa cattolica ci insegna che coloro la cui vita è   giunta alla fine o è indebolita hanno diritto a un rispetto particolare”. Anche se la morte di una persona è considerata imminente, spiega il vescovo, “le cure ordinarie non possono essere legittimamente interrotte”. Di qui, il richiamo all’importanza delle cure palliative che “rappresentano una forma privilegiata di carità disinteressata”. Esse, quindi, vanno “incoraggiate nel mondo della medicina e della giurisprudenza” in quanto rappresentano – loro sì - “un aiuto a morire con dignità”.

La medicina palliativa, infatti – afferma il vescovo colombiano – “mira a umanizzare il processo della morte e ad accompagnare le persone fino alla fine”, perché "non esiste un paziente non curabile”.

Vatican News Service – IP

16 luglio 2021, 14:50