VNS – ITALIA Monsignor Lorefice: Santa Rosalia assumerà ancora il nostro dramma pandemico e sociale dandoci un messaggio di solidarietà e di speranza

VNS – ITALIA Monsignor Lorefice: Santa Rosalia assumerà ancora il nostro dramma pandemico e sociale dandoci un messaggio di solidarietà e di speranza

VNS – 15lug21 – “Spesso ricadiamo nel male dell’infelicità perché dimentichiamo i suggerimenti che abbiamo ricevuto. Ecco: di questa pandemia, che sembra lasciarci eppure continua a minacciarci, non dobbiamo dimenticare il cambiamento che ci ha chiesto e ci chiede”: lo ha detto ieri l’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, nel suo messaggio alla città per il 397.mo Festino che celebra la patrona del capoluogo siciliano Santa Rosalia. Il presule ha parlato ai palermitani al termine dei solenni vespri pontificali, sul sagrato della cattedrale dove sono state esposte alla venerazione dei fedeli le reliquie della “Santuzza”, da secoli custodite in un’urna argentea. Oggi, solennità del ritrovamento delle spoglie di Rosalia, per evitare assembramenti e il rischio di nuovi contagi di Covid-19, non si svolgerà la tradizionale processione per le vie del centro storico, alle 17, però, è in programma il sorvolo di un elicottero dell’Esercito con una reliquia e la benedizione alla città. Monsignor Lorefice la evidenziato che “la proposta di Santa Rosalia è quella di ‘salire in alto’, accettare il rischio di guardare la nostra vita dall’alto per guadagnarne una visione nuova. Uscire per un attimo dal nostro piccolo mondo per guardare l’ampiezza della realtà nella quale siamo inseriti”. “Rosalia ci farà alzare lo sguardo verso l’alto da dove ci visiterà (…) assumendo ancora il nostro dramma pandemico e sociale - ha aggiunto il presule - ma riconsegnandoci un forte e inderogabile messaggio di solidarietà e di speranza”.

 

Guardando alla realtà attuale, l’arcivescovo di Palermo ha poi osservato che “oggi si soffre nella povertà economica, si soffre e si fanno soffrire gli altri nella povertà di valori relazionali, ha esortato a costruire una città sempre più bella, nella speranza che “la bellezza dell’arte e della cultura diventi anche bellezza della dignità, della responsabilità, del prendersi cura, del sacramento dell’amicizia”. Quindi il presule ha aggiunto che “la pandemia ci ha ricordato che viviamo tutti nella stessa casa” e che “nessuno può sottrarsi dalla relazione nella quale è inserito”. Il pensiero di monsignor Lorefice è andato poi ai tanti migranti che fuggono dalla fame, dal dolore, dalla guerra e a quanti hanno perso la vita nel Mediterraneo. “Questo mondo diviso, questo mondo dei ricchi e dei potenti che si difendono dai poveri e dai deboli, non ha futuro!” ha proseguito l’arcivescovo di Palermo rimarcando che occorre “ritrovare nuovamente la rete umana di cui facciamo parte” e che in questo Santa Rosalia “è il tesoro a cui attingere”. “Ci insegni a vivere i valori essenziali: l’interiorità, il silenzio, la fede in Dio con i suoi tanti nomi, l’attenzione agli altri, in particolare a chi soffre, ai ‘vinti’ della storia” ha continuato il presule auspicando una Palermo accogliente e che avanzi “nel cammino faticoso, lento ma deciso, di riscattarsi dalla bruttura del male per ritrovare e rinnovare la bellezza di una relazione capace di avere cura, di avere a cuore”

Vatican News Service – TC

15 luglio 2021, 15:06