VNS – ITALIA Festa della Consolata. Arcivescovo di Torino: serve solidarietà per vincere pandemia e crisi del lavoro

VNS – ITALIA Festa della Consolata. Arcivescovo di Torino: serve solidarietà per vincere pandemia e crisi del lavoro

(VNS) - 21giu21 – “Consolare significa prima di tutto sapere di non essere soli”: è partito da questa riflessione Monsignor Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino, che ieri, 20 giugno, ha presieduto due momenti celebrativi per la Festa della Consolata: al mattino, la Santa Messa e la sera, la Preghiera alla Vergine. In entrambi gli interventi, tenuti presso il Santuario della Consolata, il presule ha esortato la comunità alla solidarietà, soprattutto di fronte alla pandemia da Covid-19, che ha messo in ginocchio la comunità, con ricadute molto gravi anche sul settore dell’occupazione. “Molte famiglie – ha detto l’Arcivescovo nell’omelia mattutina - sono allo stremo non solo per difficoltà del lavoro che viene meno, ma anche perché prive di una sicura speranza per il futuro”. “L’epidemia – ha aggiunto -  ha molto abbassato il nostro orgoglio e ha fatto emergere quanto i valori etici e spirituali siano stati ignorati e disattesi, sotto la spinta di un cieco individualismo e della ricerca del bene per se stessi, a scapito del bene comune”.

Ma questa “tragica esperienza”, ha sottolineato il presule, può “diventare un’opportunità, se aiuta le nostre famiglie e le nostre comunità ad interrogarsi seriamente sul proprio stile di vita, sull’uso corretto e solidale dei soldi e delle risorse economiche, sul vivere ogni giorno con sobrietà, sul senso del limite, sull’apertura alla fraternità”. Se questa “crisi”, infatti, “ci sprona a ricercare la fede in Gesù Cristo quale fondamento della vita personale, familiare e comunitaria”, allora c’è speranza, ha spiegato il presule: “Niente e nessuna esperienza umana, pur tragica, potrà mai separarci dall’amore di Cristo”. Di qui, la preghiera conclusiva dell’Arcivescovo affinché la “Consolata, Madre dolcissima di misericordia”, porti in ogni casa “l’amore e l’unità”; fortifichi gli sposi nelle prove, apra i figli al dialogo con i genitori, sostenga gli anziani nel loro cammino a volte fatto di solitudine e sofferenza e “in tutti rinsaldi la fede in Gesù, mediante la preghiera familiare e l’ascolto della Parola”.

In serata, poi, nella preghiera alla Vergine, l’Arcivescovo di Torino è tornato a parlare della piaga della disoccupazione che attanaglia il territorio: “La nostra Repubblica è fondata sul lavoro – ha detto - ma mi chiedo se qui tale principio basilare non sia stato tradito, e se non sia il momento di sollecitare chi ha responsabilità istituzionali ad una presa di posizione chiara e decisa”. Negli ultimi mesi, infatti, ha aggiunto, non sono mancate “diverse situazioni dolorose e paradossali: fabbriche che chiudono, lavoratori e famiglie abbandonati perché qualcuno ha approfittato di qualche debolezza per favorire” le proprie finanze, mentre “le statistiche e le previsioni di settore sull'occupazione sono già ben oltre il livello di allarme”.

Senza mezzi termini, Monsignor Nosiglia ha parlato di “spirale perversa: non c'è lavoro e dunque non si formano nuove famiglie. Quindi non si fanno figli e la popolazione invecchia. E allora chi può se ne va”. Come reagire a tutto questo? Ancora una volta, dal presule è arrivato un appello alla solidarietà: “Non lasciamoci cogliere isolati, chiusi in noi stessi, individualisti, perché se prevale il ‘Si salvi chi può’, nessuno ne esce vincitore”. E invece, ciascuno “con le proprie forze, deve darsi da fare, studiare, qualificarsi, imparare, adeguarsi”, riconoscere un fratello nell’altro, mettere il proprio talento a servizio della collettività. Solo così, infatti – ha incalzato l’Arcivescovo – Torino si potrà confermare come “una città fraterna e solidale”. “Lavoriamo ad abbattere quei muri che esistono ancora in qualche fascia di popolazione – ha concluso il presule – perché Torino ha bisogno di vivere un tempo di riconciliazione e di mutuo rispetto e collaborazione, una stagione serena costruttiva che rigeneri fiducia in tutti nel futuro”.

E due esempi concreti di solidarietà l’Arcidiocesi torinese li offrirà proprio nei prossimi giorni: mercoledì 23 giugno, alle ore 10.30, si terrà la cerimonia di benedizione e inaugurazione dell’hub sociale “Spazi connessi”. Il progetto, nato grazie alla collaborazione tra la Chiesa locale e la Provincia Italiana dei Missionari di Nostra Signora de La Salette, consiste in un centro di accoglienza per rifugiati in grado di accogliere 62 persone. Inoltre, grazie all’attività di co-housing, vengono messi a disposizione anche 65 posti letto destinati a famiglie sfrattate o a studenti universitari fuori sede.


Giovedì 24 giugno, poi, memoria liturgica di San Giovanni, alle ore 9.30 presso il chiostro interno del Seminario Metropolitano, l’Arcivescovo Nosiglia incontrerà i rappresentanti di cento famiglie che vivono situazioni di fragilità sociale ed economica e distribuirà loro, in segno di concreta vicinanza, generi alimentari a lunga conservazione e materiale di intrattenimento per ragazzi. Saranno presenti anche alcuni anziani e disabili. L’organizzazione dell’evento è curata dalla Caritas diocesana e dal Banco Alimentare del Piemonte, sulla scia delle distribuzioni solidali iniziate nel 2020, durante la fase acuta più del lockdown provocato dalla pandemia da Covid-19.

Vatican News Service –IP

21 giugno 2021, 12:59