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VNS – BRASILE Lettera vescovi al Congresso: ritirare progetti di legge che non tutelano diritti dei popoli su terra, acqua e foreste

VNS – BRASILE Lettera vescovi al Congresso: ritirare progetti di legge che non tutelano diritti dei popoli su terra, acqua e foreste

(VNS) –18giu21 – I progetti di legge sulla regolamentazione dei diritti relativi alla terra, all’acqua e alle foreste, attualmente all’esame della Camera e del Senato del Brasile, devono essere ritirati: lo chiede pubblicamente il Consiglio permanente della Conferenza episcopale brasiliana (Cnbb) in una lettera aperta al Congresso. Riunitosi on line il 16 e il 17 giugno, il Consiglio dei vescovi ha espresso la sua preoccupazione per diverse proposte normative che riguardano “i temi ambientali ed agrari”, poiché essi “hanno tutti la stessa origine, ovvero la misura provvisoria 910/2019 che, esattamente un anno fa, era già stata denunciata dai vescovi dell'Amazzonia come dannosa per i popoli”.

Tale misura, infatti, dicevano a giugno 2020 i presuli della regione amazzonica, “elimina la regolarizzazione dei territori delle popolazioni indigene e tradizionali; favorisce il land grabbing, la deforestazione e le iniziative predatorie; regolarizza le occupazioni illegali da parte dell’agroindustria; promuove la liquidazione di terre pubbliche dello Stato a prezzi irrisori e autorizza l’acquisto di territori da parte del capitale straniero; incoraggia lo sfruttamento speculativo delle foreste e incentiva l’invasione e la devastazione dei territori indigeni e tradizionali”.

Ora dunque, la Cnbb si dice ancor più preoccupata per le ricadute che questi progetti di legge potrebbero avere sulle popolazioni tradizionali del Paese, nell’attuale contesto pandemico provocato dal coronavirus. Non solo: i presuli deplorano il carattere di “urgenza” con cui sono state presentate le proposte normative, quando invece occorrerebbe “tutto il tempo necessario per un’ampia discussione con tutti i settori della società brasiliana”, in quanto si tratta di “leggi che avranno conseguenze per l’intero Paese”. La terra, l’acqua e le foreste, rimarcano i vescovi, sono “beni pubblici i cui termini di utilizzo devono essere discussi con tutta la società, poiché si tratta dei diritti costituzionali dei popoli”.

Consapevoli, quindi, della loro “missione di pastori impegnati in favore della vita di tutti gli esseri umani del Creato”, i membri del Consiglio episcopale permanente chiedono al Congresso di ritirare “con urgenza” i progetti di legge in questione e di favorire “un ampio dibattito sulla regolamentazione della proprietà terriere e delle licenze ambientali, nonché sulla tutela della vita delle popolazioni indigene”. “Chiediamo al Dio della vita – conclude la missiva – di essere con noi in questo momento in cui lottiamo per la difesa intransigente della giustizia e della vita dei nostri popoli”.

Vatican News Service – IP

 

18 giugno 2021, 19:39