VNS – MONDO Il Covid-19 non ferma la generosità dei donatori di Acs. Nel 2020 raccolto il 15% in più rispetto al 2019

VNS – MONDO Il Covid-19 non ferma la generosità dei donatori di Acs. Nel 2020 raccolto il 15% in più rispetto al 2019

(VNS), 18giu21 - Ammonta a 122,7 milioni di euro la somma raccolta nel 2020 dalla fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS). È quanto si legge nel Rapporto Annuale dell’organizzazione diffuso oggi, dal quale emerge che la pandemia del Covid-19 non ha fermato la generosità dei donatori. Secondo il rapporto, infatti, ke offerte sono aumentate di 16,4 milioni di euro, pari al 15,4% in più rispetto al 2019. Solo ACS Italia ha ricevuto 5.292.153 di euro in donazioni, cioè il 20% in più rispetto all’anno precedente.

“La pandemia ha peggiorato drammaticamente la condizione dei cristiani in molte regioni del mondo, i quali si sono trovati letteralmente, quasi dall'oggi al domani, senza lavoro, paga o cibo. E anche molti sacerdoti e religiosi sono rimasti senza sapere come sbarcare il lunario”, sottolinea Thomas Heine-Geldern, presidente esecutivo di ACS Internazionale. “La crisi economico-sociale generata dalla diffusione del COVID-19 ci ha fatto temere una flessione delle donazioni, il che avrebbe impedito la realizzazione di molti importanti progetti. Tali timori sono stati fugati dalla persistente carità dei nostri benefattori. Questa grande generosità ci fa sentire profondamente grati”, commenta Alfredo Mantovano, presidente di ACS Italia.

Grazie alle donazioni ricevute – riferisce un comunicato - ACS ha finanziato attività per un valore complessivo di 102,1 milioni di euro. A causa dei ritardi causati dalle restrizioni per il coronavirus, altri 20,6 milioni di euro saranno erogati entro la fine di giugno 2021. Il 79% dei fondi stanziati nel 2020 è stato speso per progetti, informazione, supporto mediatico e campagne di preghiera.  In questo modo sono stati sostenuti un totale di 4.758 singoli progetti in 138 paesi diversi. Dall'inizio della pandemia ACS ha sostenuto 401 progetti legati al coronavirus per un valore totale di oltre 6,2 milioni di euro. Le iniziative hanno compreso la fornitura di dispositivi di protezione personale per sacerdoti e religiosi e aiuti finanziari urgenti.

Circa un terzo (32,6%) del totale degli aiuti è andato all’Africa, che nel 2020 ha superato il Medio Oriente (il 14,2%) e l’Asia (18%). “Siamo molto preoccupati, in particolare per i Paesi della regione del Sahel, dove c'è stata un'esplosione del terrorismo. La pandemia ha reso ancora più difficile la situazione dei profughi sfollati, e in molti casi la Chiesa è l'unica istituzione ancora rimasta a sostenere la gente”, ha spiegato Heine-Geldern.

Quanto alla tipologia dei progetti, al primo posto si collocano gli aiuti alla costruzione. 744 chiese, case parrocchiali, conventi, seminari o centri comunitari sono stati costruiti ex novo, ricostruiti, o ristrutturati dopo la distruzione causata da guerra o terrorismo. Tra i luoghi di culto vi è la cattedrale maronita di Sant'Elia nella città siriana di Aleppo, gravemente danneggiata da attacchi missilistici tra il 2012 e il 2016.

Le offerte per la celebrazione delle Messe, per molti sacerdoti l’unica fonte di sopravvivenza, sono state pari a 1,7 milioni di euro. In tutto il mondo, un sacerdote su nove ha beneficiato di questa forma di sostegno. Quanto ai seminaristi, uno su otto in tutto il mondo ha ricevuto un sostegno da ACS per i propri studi e per sostenere il costo della vita nel seminario. In questo modo ACS ha aiutato circa 14.000 sacerdoti di domani.

Vatican News Service - LZ

18 giugno 2021, 14:10