VNS – IRLANDA Plenaria vescovi: appelli per la pace in Myanmar, Medio Oriente e Irlanda del Nord

VNS – IRLANDA Plenaria vescovi: appelli per la pace in Myanmar, Medio Oriente e Irlanda del Nord

(VNS) – 17giu21 – Con un triplice appello per la pace in Myanmar, Medio Oriente e Irlanda del Nord si è conclusa ieri, 16 giugno, l’Assemblea generale estiva della Conferenza episcopale irlandese (Icbc), svoltasi in modalità virtuale a causa del perdurare della pandemia da Covid-19. Nel lungo comunicato diffuso al termine dei lavori, i presuli hanno, in primo luogo, espresso la loro “profonda preoccupazione per le continue repressioni e le brutalità perpetrate contro i civili in Myanmar”. Dallo scorso 1.mo febbraio, infatti, il Paese asiatico è in rivolta e la popolazione è scesa in piazza per chiedere la democrazia, dopo il golpe militare che ha deposto la presidente Aung San Suu Kyi, arrestata insieme ad altri leader della Lega nazionale per la democrazia (Nld). I vescovi irlandesi hanno deplorato il pugno di ferro usato dalle forze dell’ordine contro i civili, uccisi o imprigionati in “un clima di paura e intimidazione”, e hanno fatto eco ai numerosi appelli della Chiesa locale, internazionale e dello stesso Papa Francesco per invocare “il dialogo e la pace”.

Allo stesso modo, l’Icbc ha auspicato la riconciliazione in Medio Oriente, dopo il recente conflitto scoppiato tra israeliani e palestinesi. Nello specifico, i presuli irlandesi hanno chiesto “la fine delle violenze da ogni parte di e una pace duratura, basata sul rispetto del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani, sulla responsabilità dei crimini di guerra, sulla fine dell'occupazione illegale dei territori palestinesi e sulla fine del blocco di Gaza”. Ricordando, poi, che la Santa Sede ha riconosciuto lo Stato di Palestina nel 2015, i vescovi hanno invitato il governo irlandese a fare altrettanto.

Un ulteriore appello alla riconciliazione la Chiesa cattolica di Dublino lo ha lanciato per l’Irlanda del Nord: anche qui, infatti, in seguito alla “Brexit”, ovvero all’uscita del Regno Unito dall’Ue, si sono riscontrate “crescenti tensioni” che “stanno avendo un impatto molto significativo sulla coesione sociale dell'intera comunità dell'isola”. Per questo, i vescovi hanno invitato i leader politici e civili “ad agire attraverso il dialogo per offrire a tutti una speranza per il futuro”, “in modo costruttivo”. Dal canto loro, i presuli hanno ribadito il loro impegno a “lavorare per il bene comune e a facilitare la gestione delle questioni in sospeso”.

Ma l’agenda della Plenaria dell’Icbc ha visto numerosi temi in esame, tra cui quello della pandemia da Covid-19 che nel Paese ha provocato, ad oggi, 255mila contagi e quasi 5mila decessi. Esprimendo cordoglio per le vittime e vicinanza ai loro familiari, i presuli hanno ringraziato i fedeli che, in preghiera e con spirito di sacrificio, hanno aderito alle restrizioni anti-contagio stabilite dal governo e che hanno portato la sospensione delle celebrazioni in presenza e l’impossibilità di partecipare ai funerali. Al contempo, i vescovi hanno esortato i cattolici a vaccinarsi “non solo per il proprio bene, ma anche per tutelare la vita e la salute dei più vulnerabili”. A tal proposito, l’Assemblea episcopale si è soffermata sul tema dello sviluppo etico dei vaccini, auspicando che in futuro esso abbia maggiore attenzione.

Al contempo, la Chiesa irlandese ha riconosciuto “l'urgente necessità di affrontare l'enorme carenza di fornitura di sieri anti-Covid” nei Paesi più poveri del mondo: per questo, sono stati accolti “con favore” gli impegni presi dal G7, svoltosi nel Regno Unito la settimana scorsa, e che ha stabilito di “rendere disponibili grandi quantità di vaccini alle nazioni non ancora pienamente sviluppate”. “L'equità dei vaccini è un test morale molto serio per la comunità globale – hanno rimarcato i presuli - e le nazioni ricche hanno l'obbligo di garantirne l'accesso nei Paesi più poveri, poiché nessuno di noi è al sicuro finché tutti non sono al sicuro”.

Sul tavolo dei vescovi, poi, anche il cammino Sinodale, sia quello della Chiesa nazionale, che si svilupperà entro i prossimi cinque anni, sia quello della Chiesa universale, previsto in Vaticano nel 2023, sul tema “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”. Ringraziando per “gli oltre 550 contributi ricevuti finora dai fedeli come parte della fase iniziale” dell’intero processo, l’Icbc ha quindi annunciato la decisione di istituire “un Comitato direttivo sinodale” per portare avanti il lavoro. A presiedere il nuovo organismo è stata nominata una donna, la dottoressa Nicola Brady, segretario generale del Consiglio irlandese delle Chiese.

Spazio, poi, alla tutela dei minori, in particolare nel contesto pandemico: i vescovi hanno ascoltato il rapporto sulle attività svolte dal Consiglio nazionale per la salvaguardia dei bambini all’interno della Chiesa cattolica irlandese (Nbccci), istituito nel 2006 proprio per promuovere la tutela dei minori, ed hanno stabilito che “fino alla conferenza generale dell’organismo stesso, in programma ad ottobre, ogni mese verrà diffuso alcuni video sui vari aspetti della salvaguardia dei bambini”. A realizzarli saranno teologi, direttori spirituali ed esperti del settore. Il materiale girato sarà disponibile on line, sul sito https://www.safeguarding.ie/national-conference-2021.

E ancora: i presuli si sono soffermati sul ruolo dei genitori nell’educazione dei figli, evidenziando il loro “primato”. “Ne consegue – hanno detto - che lo Stato dovrebbe essere sensibile ai diritti dei genitori di mantenere il loro credo morale e religioso sostenuto nell’educare i figli” e nello scegliere, quindi, la scuola alla quale iscriverli. A questa scelta dei genitori “deve essere data piena espressione – hanno ribadito i vescovi – affinché essi possano avere accesso ad un numero appropriato di istituti formativi con patrocinio cattolico, che siano abilitati e sostenuti nei loro principî etici”.

Un ulteriore tema affrontato dalla Plenaria è stato quello della tutela dell’ambiente: al riguardo, l’Icbc ha ribadito l’importanza di “disinvestire i fondi della Chiesa cattolica irlandese dall’industria basata su combustibili fossili” ed ha accolto “con favore” le leggi governative per contrastare i cambiamenti climatici ed andare sempre più verso “una giusta transizione ecologica”. In questo contesto, è stato riconosciuto il grande impegno di Trócaire, l’agenzia di sviluppo oltremare dei presuli irlandesi, che ha aiutato “2,7 milioni di persone in 25 Paesi nel corso dell'ultimo difficile anno”, operando in favore dei popoli colpiti “dall’impatto del cambiamento climatico, dalla povertà, dai conflitti e dall'ingiustizia in tutto il mondo”. “L’approccio ecologico è sempre più un approccio sociale”, ha sottolineato ancora l’Icbc.

Guardando, poi, al Summit delle Nazioni Unite sull’alimentazione, previsto nel mese di settembre a New York, i presuli hanno auspicato che “la tanto necessaria trasformazione dei sistemi alimentari sia guidata dalla priorità degli obiettivi di equità sociale e giustizia ambientale”. Per questo, evidenziando “il ruolo centrale che i produttori di cibo su piccola scala, le donne agricoltrici, le popolazioni indigene e altre comunità emarginate hanno nella trasformazione sostenibile dei sistemi alimentari”, i vescovi hanno incoraggiato tutti i governi a far sì che i risultati del Vertice siano affrontati davvero a livello internazionale.

Infine, la Chiesa cattolica irlandese ha accolto con favore due decisioni prese da Papa Francesco: la prima, è l’istituzione di una “Giornata mondiale dei nonni e degli anziani” che verrà celebrata per la prima volta il prossimo 25 luglio, nella domenica più vicina alla Festa dei Santi Gioacchino ed Anna, i nonni di Gesù. “I nonni e gli anziani hanno particolarmente sofferto durante la pandemia del Covid-19 – hanno ricordato i vescovi – Molti di loro sono morti, mentre altri sono rimasti isolati dalle loro famiglie”. Di qui, il sostegno offerto dai presuli a tutte le persone in età avanzata, nonché il richiamo alla loro precipua missione: ovvero “incoraggiare i giovani nel cammino di fede”.

La seconda decisione del Pontefice apprezzata dall’Icbc riguarda, invece, il ministero di catechista, istituito con il Motu proprio “Antiquum ministerium”, pubblicato l’11 maggio. “In varie parti del mondo – si legge nel comunicato finale dell’Assemblea epsicopale - i catechisti laici, uomini e donne, sono spesso coloro che mantengono le comunità radicate nella fede”. La catechesi, quindi, “può essere una forma privilegiata di evangelizzazione” e “in Irlanda c'è un crescente riconoscimento della necessità di catechisti nelle diocesi”, affinché la trasmissione della fede avvenga sempre meglio, anche grazie “ai nuovi mezzi di comunicazione disponibili”.  Di qui, l’auspicio conclusivo dei presuli che questo nuovo ministero cresca nel tempo.

Vatican News Service - IP 

17 giugno 2021, 10:50