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VNS – NIGERIA Memorandum vescovi: rivedere la Costituzione per tutelare diritti di tutti, non solo dei musulmani

VNS – NIGERIA Memorandum vescovi: rivedere la Costituzione per tutelare diritti di tutti, non solo dei musulmani

(VNS) – 15giu21 – La Costituzione della Nigeria favorisce i musulmani, creando condizioni di svantaggio per i cristiani e i seguaci di altre religioni; per questo, essa va revisionata. Lo chiede, in un memorandum presentato al Comitato del Senato per la riforma costituzionale, la Conferenza episcopale del Paese africano (Cbcn), ribadendo che l’attuale Carta fondamentale, varata nel 1999, non promuove “l’unità e il progresso del Paese”. “Bisogna porre fine – scrivono i vescovi – allo status di cui l’Islam gode nella Costituzione”, che finisce per “mettere in una posizione svantaggiosa i cristiani e i seguaci di altre religioni, rispetto alla maggioranza musulmana”, invece di “mantenere la pace e l’unità nazionale”.

I presuli sottolineano che la Carta del 1999, la cui revisione è in programma dal 2007, non è stata approvata come legge vincolante dai singoli cittadini, anzi: essa “è un prodotto e un’imposizione dei militari” e, in quanto tale, presenta “contraddizioni intrinseche che non sono di buon auspicio” per la nazione. Ad esempio, “la parzialità, il riconoscimento e la preminenza accordata all’Islam” contraddicono la laicità dello Stato, sancita dagli articoli 10 e 38 della Costituzione stessa: nel primo, si afferma che “il governo non deve adottare alcuna religione come religione di Stato”, mentre nel secondo si garantisce “la libertà di pensiero, di coscienza, di religione, di culto, insegnamento, pratica e osservanza del proprio credo", sia in pubblico che in privato. Tale disparità di trattamento, sottolineano i vescovi, è resa ancora più evidente dalla creazione di “Tribunali della Sharia”, ovvero la legge islamica, voluti dagli stessi “autori della Costituzione del 1999”, il che “equivale ad adottare l’Islam come religione di Stato”.

Non solo: l’attuale funzionamento dei sistemi giuridici “ha portato ad una situazione in cui non esiste una legge unica per tutto il popolo e per l’intera nazione – spiega la Cbcn – Piuttosto, quella che abbiamo è un Paese con diverse leggi per diversi popoli”. Ma in tal modo, “mentre i musulmani hanno una Corte esclusiva che regola i loro affari e presso la quale possono essere nominati come giudici, lo stesso non si può dire per i cristiani, o persone di altre religioni”. E ciò dimostra che la Costituzione, di fatto, sancisce “un divario e una disuguaglianza nel sistema giudiziario nigeriano".

Invocando, infine, l’espunzione dalla Carta fondamentale di “tutti i riferimenti alla Sharia e a qualsiasi altra legge discriminatoria o divisiva”, il memorandum episcopale chiede, “in nome dell’unità e dell’equità nazionale”, che “il Senato prenda seriamente in considerazione la posizione della Cbcn e garantisca l’ascolto di tutte le posizioni espresse dai nigeriani, in modo che la Costituzione revisionata possa riflettere le aspirazioni e le visioni di tutti i cittadini". Il memorandum è firmato dal presidente e dal segretario della Cbcn, rispettivamente l'Arcivescovo Augustine Akubeze e Monsignor Camillus Umoh.

Varata 22 anni fa, la Costituzione nigeriana è frutto della caduta della dittatura militare di Sani Abacha e di un processo di democratizzazione che si volle il più rapido possibile Ciò ha lasciato, di fatto, ampio margine di libertà ai governatori dei diversi Stati nell’interpretazione della normativa, il che ha portato a situazioni molto eterogenee tra un territorio e l’altro.

Vatican News Service –IP

15 giugno 2021, 12:47