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VNS – ERITREA Suor Tseghereda Yohannes nominata nuovo Segretario generale dei vescovi cattolici

VNS – ERITREA Suor Tseghereda Yohannes nominata nuovo Segretario generale dei vescovi cattolici

(VNS) – 14giu21 – È Suor Tseghereda Yohannes, missionaria comboniana, il nuovo segretario generale del Segretariato cattolico dell’Eritrea. Lo rendono noto i vescovi locali, con una nota del 3 giugno. Prima religiosa ad assumere questo incarico, Sr. Yohannes ha insegnato per 16 anni prima presso l'Università di Asmara, poi presso l'Istituto di Tecnologia di Mai Nefhi, a 30 km a ovest dalla città. Dopo aver conseguito un dottorato in Medicina molecolare ed aver prestato servizio nella Provincia delle Suore Missionarie Comboniane, la religiosa assume ora il suo nuovo lavoro con “una ricca esperienza” che la porta a succedere a padre Padre Tesfaghiorghis Kiflom, monaco cistercense, segretario generale uscente dopo otto anni di servizio.

Nominata nel mese di aprile, Sr. Yohannes ha familiarizzato, in questi mesi, con il suo nuovo incarico; quindi, il primo giugno, alla presenza del presidente del Segretariato, l'Arcivescovo Mengesteab Tesfamariam, è avvenuto ufficialmente il passaggio di consegne con padre Kiflom. “La giornata – prosegue la nota – è iniziata con una celebrazione eucaristica, durante la quale l’Arcivescovo Tesfamariam ha sottolineato i tre compiti principali del Segretariato cattolico eritreo: irradiare sempre la luce e l’amore di Gesù per il popolo; ascoltare costantemente la parola di Dio per compiere la Sua volontà; non temere nulla, forti della fede”. A tal proposito, il presule ha ricordato che “durante gli ultimi venti anni, la Chiesa cattolica in Eritrea ha affrontato e sta ancora affrontando molte sfide. Tuttavia, essa le ha superate riponendo tutta la sua fiducia in Gesù Cristo”. Ringraziando poi padre Kiflom per il suo “servizio dedito”, l’Arcivescovo Tesfamariam ha dato il suo benvenuto a Sr. Yohannes, augurandole ogni bene.

Dal suo canto, in una recente intervista, la religiosa ha detto di essersi ispirata, per il suo nuovo incarico, alla figura del re Salomone, il quale, divenuto monarca, chiese al Signore “non ricchezza e potere, ma saggezza e discernimento per guidare il popolo di Dio". Per questo, l’obiettivo di Sr. Yohannes sarà quello di "continuare a compiere la missione della Chiesa per soddisfare il bisogno del popolo di Dio oggi", svolgendo “attività pastorali, umanitarie e sociali per la costruzione della società secondo i principî evangelici e in favore di tutto il popolo eritreo, indipendentemente da etnia, credo o età" di ciascuno.

Rispondendo, infine, ad una domanda sul conflitto tra Eritrea e Etiopia, combattenti su fronti opposti nella regione del Tigray, Sr. Yohannes ha commentato: “Purtroppo, è un problema che sembra non avere fine. I vescovi eritrei hanno chiaramente condannato la guerra e chiesto ai leader dei due Paesi di risolvere la questione pacificamente. Cercheremo di studiare come riconciliare i popoli delle due nazioni”.

Scoppiato a novembre 2020 tra il governo etiopico guidato Abiy Ahmed Ali e le forze separatiste del Fronte popolare di liberazione del Tigray (Fplt), il conflitto ha provocato finora migliaia di morti, quasi due milioni di sfollati, 4,5 milioni di persone che necessitano di aiuti umanitari, 5mila minori separati dai loro genitori esposti ad abusi, quasi mille donne e ragazze vittime di violenza. Numerosi gli appelli di tanti organismi ecclesiali che, in questi mesi, hanno invocato la pace per la regione: oltre ai vescovi eritrei, anche quelli dell’Etiopia hanno chiesto il cessate-il-fuoco, insieme all’Amecea (Associazione delle Conferenze Episcopali Membro dell'Africa Orientale), al Secam (Simposio delle Conferenze episcopali di Africa e Madagascar) e al Consiglio mondiale delle Chiese. Molteplici anche le esortazioni lanciate da Papa Francesco per la ricomposizione pacifica delle discordie e la fine delle violenze. L’ultima, in ordine di tempo, quella all’Angelus di ieri, durante il quale il Pontefice ha esortato tutti a pregare affinché ”cessino immediatamente le violenze, sia garantita a tutti l’assistenza alimentare e sanitaria e si ripristini al più presto l’armonia sociale”.

Vatican News Service –IP

14 giugno 2021, 13:43