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VNS – COLOMBIA Consacrazione al Sacro Cuore di Gesù. Monsignor Urbina: “Dal cuore nuovo nasceranno nuovi sistemi, nuove istituzioni"

VNS – COLOMBIA Consacrazione al Sacro Cuore di Gesù. Monsignor Urbina: “Dal cuore nuovo nasceranno nuovi sistemi, nuove istituzioni"

(VNS) – 13giu21 - Venerdì 11 giugno, nella Cattedrale Primaziale della Colombia, a Bogotà, alla presenza dei fedeli e nel rispetto dei protocolli di biosicurezza, monsignor Óscar Urbina Ortega, arcivescovo di Villavicencio e presidente dell'Episcopato colombiano, ha presieduto la cerimonia eucaristica in cui è stato rinnovato l’atto di consacrazione della nazione e delle famiglie cattoliche al Sacro Cuore di Gesù.

Monsignor Urbina ha ricordato che la Repubblica di Colombia fu consacrata per la prima volta il 22 giugno 1902, dopo la Guerra dei Mille Giorni e che “da quel giorno, il popolo colombiano è cresciuto nella fiducia nell'aiuto ineffabile di Nostro Signore Gesù Cristo”.

“Con il cuore di Cristo – ha affermato il presule nella sua omelia - cerchiamo di raggiungere ogni angolo della Colombia, cercando di essere un luogo di protezione della vita e di evidenziare i grandi valori della bontà, verità, fraternità, giustizia e riconciliazione che scaturiscono dalla persona”.

"Guardando il meraviglioso cuore di Dio, tutti abbiamo modo di essere costruttori della Colombia consacrata al Cuore di Cristo” ha affermato il presule, aggiungendo che “dal cuore nuovo nasceranno nuovi sistemi, nuove istituzioni, nuovi cammini. Un cuore nuovo garantisce una nuova visione, una libertà profonda, un senso di giustizia e di rispetto dei diritti umani, la solidarietà con i più indifesi e scartati e la fiducia che viene dal riconoscersi come fratelli e sorelle”. “Solo un cuore nuovo a immagine del Cuore di Cristo, pieno di amore e di misericordia – ha sottolineato -, ci impegnerà con tutte le nostre forze nella costruzione fraterna di una nuova nazione in pace”.

Tutti sono chiamati a contribuire allo sviluppo integrale sostenibile, per raggiungere il quale bisogna "superare i conflitti, le divisioni, la violenza, le ingiustizie e le disuguaglianze": i leader del Paese, le varie organizzazioni, la scuola, i credenti. "Siamo tutti responsabili di questo immenso compito” ha osservato monsignor Urbina.

Ricordando come la pace venga da Dio e la sua chiamata ad essere artigiani di pace sia rivolta a tutti noi, il presule ha spiegato come questa responsabilità ricada sulla famiglia "come spazio insostituibile per imparare l'alfabeto della pace"; sulla scuola, "che ha il compito di aiutare a formare il cuore"; e sulla società nelle "sue diverse espressioni sociali, culturali, comunicative, economiche e politiche".

Tutti, dunque, “siamo invitati a generare una mentalità pubblica, una consapevolezza di tutto ciò che rende desiderabile e possibile” la pace.

L’arcivescovo di Villavicencio. ricordando, infine, come il futuro della società dipenda dalle scelte coraggiose e fondamentali prese a favore dei bambini, dei giovani e degli adolescenti, che un domani saranno responsabili della famiglia e della vita della nazione, ha concluso, precisando che il mondo di giustizia e di pace che desideriamo costruire con i giovani non può "essere creato solo con le parole, né imposto da forze esterne" , ma "deve essere il frutto del lavoro di tutti, che implica l'esercizio di un profondo rispetto per la dignità di ogni persona e il recupero della cultura dell'incontro".

Vatican News Service - AP

 

 

13 giugno 2021, 10:04