Cerca

VNS – COLOMBIA Migranti venezuelani: l’impegno della Chiesa per favorire l’accesso all’acqua e ai servizi igenico-sanitari

VNS – COLOMBIA Migranti venezuelani: l’impegno della Chiesa per favorire l’accesso all’acqua e ai servizi igenico-sanitari

(VNS) – 12giu21 - Il Segretariato Nazionale della Pastorale Sociale-Cáritas Colombia (SNPS-CC), nell’ambito del progetto Asistencia en Salud y WASH a Familias Afectadas por la Crisis Migratoria Venezolana en Colombia, ha intervistato 210 famiglie venezuelane (766 persone) nelle tre regioni del Paese che, al 31 gennaio di quest’anno, hanno registrato una presenza significativa di migranti venezuelani: Arauca, con 44.851 migranti; Nariño, con 14.523 e Vichada con 4.555. Aree, dunque, che stanno affrontando grandi pressioni a causa di servizi e risorse limitati, soprattutto in questo momento di emergenza sanitaria generata dalla diffusione della pandemia di coronavirus.

Dal 2015, il Venezuela sta vivendo una crisi economica, sociale e politica, generata da diversi fattori, che ha provocato un massiccio spostamento della popolazione. Secondo Migración Colombia, al 31 gennaio 2021, c'erano 1.742.927 migranti venezuelani nel Paese, di cui 759.584 regolari e 983.343 irregolari.

Secondo le informazioni raccolte, in Colombia la popolazione migrante venezuelana si trova oggi ad affrontare grandi barriere di accesso alla sanità, all’acqua e ai servizi igienici di base, tutte cose che impediscono di migliorare la qualità della vita e che espongono le persone a rischi che minacciano la loro salute fisica ed emotiva.

Si è scoperto, infatti, che il 78% (163) delle famiglie intervistate nei tre territori ha menzionato di aver incontrato barriere nell’ambito dell'assistenza sanitaria: per mancanza di documentazione, per mancanza di denaro e per la difficoltà di accesso ai trasporti. Un’assistenza sanitaria che potrebbe essere meno urgente se le condizioni di vita della popolazione migrante fossero migliori. Un'alta percentuale di famiglie venezuelane non ha accesso, infatti, all'acqua potabile e a un servizio di raccolta dei rifiuti fornito da aziende pubbliche, che eviti la proliferazione di vettori che trasmettono malattie e infezioni alla popolazione.

Tenendo conto di questa realtà, da febbraio 2019, la Chiesa cattolica attraverso il SNPS-CC, in collaborazione con la Oficina de Asistencia para Desastres en el Extranjero USAID/OFDA, ha iniziato l'attuazione di un programma che prevede due fasi. La prima fase ha cercato di fornire assistenza sanitaria, acqua e servizi igienici a più di 12.000 migranti venezuelani in 4 dipartimenti del Paese. La seconda fase, alla fine del mese di agosto 2021, in collaborazione con l'agenzia BHA/USAID, cercherà di facilitare l'accesso ai servizi sanitari a più di 10.500 persone e di migliorare le pratiche igieniche della popolazione migrante venezuelana, dei colombiani in situazioni vulnerabili e delle comunità ospitanti.

Consapevole che i problemi della popolazione venezuelana non siano solo questi, ma anche quelli, tra gli altri, dello sfruttamento sessuale, dello sfruttamento del lavoro, della mancanza di scolarizzazione, la Chiesa cattolica colombiana ha voluto ribadire il suo impegno in azioni umanitarie volte a migliorare la qualità della vita della popolazione migrante nel territorio nazionale. Vivere in condizioni dignitose in un altro Paese, infatti - ha sottolineato -, è un diritto che appartiene a queste persone intrinsecamente.

Per concludere, il Segretariato Nazionale della Pastorale Sociale-Cáritas Colombia ha esortato tutte le istituzioni, le organizzazioni e le entità locali, governative, nazionali e internazionali a continuare a lavorare non solo per i migranti e i rifugiati, ma anche per tutti quei colombiani che vivono in condizioni di vulnerabilità, per abbattere quelle barriere che impediscono loro di godere di un ambiente di vita dignitoso ed egualitario.

Vatican News Service - AP

12 giugno 2021, 12:22