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VNS – MYANMAR I vescovi chiedono di aprire “corridoi umanitari” per migliaia di persone che stanno morendo di fame nella giungla

VNS – MYANMAR I vescovi chiedono di aprire “corridoi umanitari” per migliaia di persone che stanno morendo di fame nella giungla

(VNS) – 12giu21 - "Supplichiamo che sia permesso al corridoio umanitario di raggiungere le masse affamate ovunque si trovino. Questi sono i nostri cittadini e hanno il diritto fondamentale al cibo e alla sicurezza". Lo hanno scritto i vescovi birmani in una lettera, diffusa ieri, - firmata dal presidente dell’Episcopato, il cardinale Charles Maung Bo, dal segretario generale, monsignor John Saw Yaw Han, e da altri 11 vescovi -, chiedendo l’apertura di “corridoi umanitari” per migliaia di persone - soprattuttto anziani e bambini -, che stanno morendo di fame nella giungla dopo essere fuggite dalle loro case.

Sono più di 175.000 le persone sfollate negli Stati Kachin, Karen, Chin, Kayah e Shan dal colpo di Stato militare, avvenuto il 1° febbraio 2021, secondo l'UNHCR. Da allora almeno 860 persone sarebbero state uccise, per lo più manifestanti anti-golpe, dalle forze di sicurezza.

I presuli, ricordando come migliaia di persone abbiano cercato rifugio nelle chiese e nella giungla e come tre luoghi di culto nella diocesi di Loikaw siano stati recentemente attaccati, hanno invitato i militari ad osservare le norme internazionali, secondo le quali “chiese, pagode, monasteri, moschee, templi, scuole e ospedali sono riconosciuti come luoghi di rifugio neutrali durante un conflitto".

"Facciamo appello – hanno affermato - affinché questi luoghi non vengano attaccati e le persone che vi si rifugiano siano protette".

I vescovi hanno poi esortato le diocesi di tutto il Paese a pregare per la nazione dilaniata dal conflitto, celebrando  Messe, recitando il Rosario, compiendo adorazioni eucaristiche ogni giorno in gruppo o da soli.

"Nessuno - hanno proseguito - ha vinto una guerra in questo Paese. È nostro dovere lavorare per la pace. Il Myanmar merita di entrare a far parte della comunità delle Nazioni, mettendo il suo passato nella storia e investendo nella pace. La dignità umana è data da Dio e nessuna violenza può negare questa aspirazione insita nelle persone. Ma ciò può essere ottenuto solo con mezzi pacifici. È la lezione della storia. La pace è ancora possibile. La pace è la via”.

Padre Aloysius Thet Htwe Aung, direttore di Caritas (Karuna) Loikaw, ha riferito ad UCA News come sia diventato più difficile fornire aiuti umanitari agli sfollati tra le restrizioni e i blocchi stradali. "Le cose stanno peggiorando  - ha continuato il sacerdote - e siamo preoccupati che gli sfollati interni possano morire di fame, se la situazione non migliora".

Nel frattempo, anziani, malati, donne e bambini – ha concluso - sono fuggiti dai villaggi, rifugiandosi nella sala parrocchiale, nel convento, nella clinica e nella vecchia chiesa di Loikaw.

Vatican New Service - AP

 

 

 

12 giugno 2021, 10:45