VNS - NIGERIA Dai vescovi della provincia ecclesiastica Onitsha e Owerri nuovo appello per affrontare l’insicurezza nel Paese

VNS - NIGERIA Dai vescovi della provincia ecclesiastica Onitsha e Owerri nuovo appello per affrontare l’insicurezza nel Paese

(VNS), 17mag21 - Ancora un grido di allarme dai vescovi nigeriani sull’emergenza sicurezza nel Paese, dove, mentre continuano le azioni terroristiche degli islamisti di Boko Haram, non si fermano le violenze dei pastori di etnia fulani contro gli agricoltori stanziali per il controllo delle risorse idriche e agricole e cresce il banditismo.

In un video-messaggio trasmesso la settimana scorsa su Facebook, i vescovi delle dodici diocesi della Provincia Ecclesiastica di Onitsha e Owerri avvertono che “la nazione è in grave pericolo” se non cambia l’approccio delle autorità nigeriane alle violenze. Il messaggio chiama in causa, in particolare, la politica dei due pesi e delle due misure adottati dal governo e dalle forze di sicurezza che, da un lato, disarmano chi cerca di difendersi dalle violenze, mentre, dall’altro, lasciano armi nelle mani di “pastori armati, banditi e di altri che uccidono e distruggono”, senza “affrontare le cause dei problemi” e rispondere alle proteste della popolazione.

Dai vescovi quindi la richiesta di maggiore equità nell’applicazione della giustizia. Essi si rivolgono in particolare al Presidente Muhammad Buhari perché "esamini le questioni legate alla sicurezza e fermi chi usa le armi per intimidire e creare disordini". "Ci aspettiamo la fine della carneficina nelle terre agricole”, incalzano i presuli,  che invitano tutti i nigeriani a "riconoscere che ogni vita umana è sacra".  "Come concittadini, dobbiamo amarci l'un l'altro, portare rispetto e riconoscimento reciproco per ridurre al minimo ed eliminare il risentimento che serpeggia in Nigeria creando un senso di disperazione nel nostro paese", afferma il messaggio.

L’appello dei vescovi di Onitsha e Owerri, si aggiunge alla lettera aperta  che la Conferenza episcopale nigeriana (Cbcn) ha inviato al governo per Buhari per chiedere la convocazione “un vertice sulla sicurezza”  con la partecipazione di tutte le parti interessate. Nella missiva la Chiesa cattolica nigeriana denuncia il “fallimento” riguardo all’obbligo costituzionale “di proteggere la vita e la proprietà dei nigeriani; di lavorare per il benessere di tutti; di difendere la libertà religiosa e di tutelare la popolazione da ogni tipo di discriminazione”.

Proprio per invocare la fine del clima di grave insicurezza nel Paese, l'Associazione cristiana della Nigeria (Can), di cui è membro anche la Chiesa cattolica, ha indetto tre giorni di preghiera, dal 28 al 30 maggio. L’invito è a pregare affinché “fallisca ogni passo che i terroristi, i banditi, i rapitori, gli uomini armati ed ogni persona malvagia compie contro la popolazione”, in modo che “la Nigeria sia in pace”.

Vatican News Service - LZ

17 maggio 2021, 17:27