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VNS – IRLANDA Monsignor Martin ricorda l’impegno di giornalisti e professionisti che rischiano la vita per far conoscere quanto accade nel mondo

VNS – IRLANDA Monsignor Martin ricorda l’impegno di giornalisti e professionisti che rischiano la vita per far conoscere quanto accade nel mondo

VNS – 16mag21 – Nel mondo della comunicazione è importante avere esperienza diretta dei fatti: è in sintesi quanto afferma in un videomessaggio monsignor Eamon Martin, arcivescovo di Armagh, in Irlanda, in occasione della 55.ma Giornata mondiale delle comunicazioni che si celebra oggi. Richiamando il messaggio di Papa Francesco per la Giornata di quest’anno sul tema “‘Vieni e vedi’ (Gv 1, 46). Comunicare incontrando le persone dove e come sono” diffuso il 24 gennaio, memoria liturgica di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, il presule osserva che anche i buoni media e il giornalismo invitano al “Vieni e vedi” e richiama l’esempio di internet, che consente di conoscere eventi in tutto il mondo e di condividerli con gli altri. C'è però anche il rischio della disinformazione e delle fake news, ricorda monsignor Martin, per questo occorre essere responsabili e autentici testimoni online della verità. Quindi l’arcivescovo di Armagh ricorda il coraggio e l’impegno di giornalisti e professionisti che spesso rischiano la vita, “aiutandoci a conoscere la realtà della vita nel mondo di oggi”, che “trasmettono sui nostri dispositivi mobili e nei nostri salotti le difficoltà che innumerevoli persone in tutto il mondo devono affrontare, come la persecuzione, l’oppressione, la povertà, la guerra e l’ingiustizia”, e che in questo ultimo anno in cui “ci hanno aiutato a vedere in prima persona l’impatto che la pandemia di Covid-19 ha avuto” anche nei villaggi poveri dell’Asia, dell’America Latina e dell’Africa. Il presule aggiunge che anche in Irlanda ci sono stati giornalisti coraggiosi, come Lyra McKee, Veronica Guerin e Martin O'Hagan, che hanno rischiato e perso la vita nel cercare di scoprire e denunciare la verità e cita pure i due giornalisti spagnoli uccisi il mese scorso in Burkina Faso insieme all’irlandese Rory Young. “Papa Francesco ci ricorda oggi come la Buona Novella del Vangelo si è diffusa nei secoli attraverso incontri da persona a persona, cuore a cuore - prosegue monsignor Martin -. Ogni strumento mediatico ha il suo valore nel trasmettere la fede, ma ciò che colpisce davvero gli altri è la personale testimonianza di fede, speranza e carità. Questa è la sfida che dobbiamo affrontare tutti noi - conclude il presule - comunicare il nostro amore per Gesù incontrando gli altri, dove sono e come sono, e invitandoli al ‘Vieni e vedi’”. La Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali è stata istituita dal Concilio Vaticano II. Nel 1963 il Concilio ha emanato il Decreto sugli strumenti di comunicazione sociale, Inter mirifica, che includeva la proposta che la Chiesa dedicasse una giornata dedicata alla comunicazione sociale. La prima è stata celebrata il 7 maggio 1967, sotto il pontificato di Paolo VI, che ha richiamato l’attenzione sui mezzi di comunicazione e sul loro enorme potenziale nella trasformazione culturale.

 

Vatican News Service - TC

16 maggio 2021, 15:43