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VNS – BRASILE Giornata internazionale infermieri. Vescovi: un lavoro eroico, occorrono maggior tutele

VNS – BRASILE Giornata internazionale infermieri. Vescovi: un lavoro eroico, occorrono maggior tutele

(VNS) – 13mag21 – Per essere infermieri, bisogna avere “un atteggiamento eroico e una resilienza fuori dai normali parametri”: lo afferma Monsignor Roberto Francisco Ferrería Paz, referente per la Pastorale della Salute, all’interno della Conferenza episcopale del Brasile. Il presule elogia così la professione infermieristica in occasione della Giornata internazionale degli infermieri celebrata ieri, 12 maggio. Una data che non è casuale: il 12 maggio 1820, infatti, nasceva Florence Nightingale, considerata la fondatrice dell'assistenza infermieristica moderna. Tale professione, nell’ultimo anno e mezzo, soprattutto a causa della pandemia da Covid-19, è stata in prima linea, senza sosta. Non a caso, negli ultimi giorni, in Brasile, si sono svolte molte manifestazioni di infermieri che hanno chiesto migliori condizioni di lavoro e maggiori dispositivi di sicurezza per difendersi dal coronavirus.

“In Brasile – sottolinea Monsignor Ferrería Paz – ci sono più di 2,3 milioni di infermieri che lavorano in situazioni a rischio, prendendosi cura di pazienti affetti da Covid-19”. Per questo, “è importante ascoltare il loro grido”, ricordando anche quanti di loro hanno perso la vita sul campo. I numeri riportati nelle statistiche di settore sono “pesanti”, evidenzia il presule, anche perché il Brasile “vive una situazione di collasso e sottofinanziamento del sistema sanitario, con la conseguenze mancanza delle attrezzature necessarie”. Il Paese, infatti, è tra quelli maggiormente colpiti dalla pandemia che, ad oggi, ha provocato 15,4 milioni di contagi e quasi 430mila decessi. 

Le difficili condizioni di lavoro degli infermieri, continua il referente per la Pastorale della salute, si aggiungono alla “mancanza di considerazione per quanto riguarda l'aspetto salariale, la giornata lavorativa e la scarsità del personale necessario, soprattuto in tempo di pandemia”. Per questo, il rappresentante della Cnbb chiede al Sistema sanitario nazionale che si facciano “progressi” in tale ambito.  In futuro, quindi, sarà necessario “un grande investimento nella sanità, con la valorizzazione e la riqualificazione di questa professione”. “Uniamoci – conclude il presule – affinché la salute sia vista come una molla per lo sviluppo: investire su di essa, infatti, non significa spendere, bensì è moltiplicare le possibilità di arrivare a costruire una società più equilibrata e più armoniosa, attraverso l’inclusione di tutti e la tutela di diritti”.

Vatican News Service - IP

13 maggio 2021, 11:20