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VNS – SUDAFRICA Rapporto dell’Istituto cattolico per l’educazione: scuole, costruttrici di speranza e di pace

VNS – SUDAFRICA Rapporto dell’Istituto cattolico per l’educazione: scuole, costruttrici di speranza e di pace

(VNS) – 10mag21 – “Rispondere con la speranza”: si intitola così il Rapporto 2020 dell’Istituto cattolico per l’educazione del Sudafrica (Cie), pubblicato sabato 8 maggio. Lo studio traccia un bilancio delle attività degli istituti formativi cattolici nazionali, soprattutto nel contesto della pandemia da Covid-19. “Il 2020 è stato un anno diverso – si legge in apertura del documento – A gennaio dello scorso anno, nessuno poteva immaginare che ci sarebbe stato uno sconvolgimento totale della nostra vita come la conoscevamo, a causa dell’emergenza sanitaria”. La chiusura delle scuole e il lockdown nazionale, quindi, “hanno richiesto un modo di pensare diverso nell’ambito dell’educazione cattolica”. La prima preoccupazione, sottolinea il Cie, è stata quella di “mantenere viva la comunicazione non solo tra il personale docente, ma anche tra gli studenti”: bisognava capire, infatti, “come portare speranza”, nel difficile contesto pandemico. E ciò è stato possibile grazie alla comunicazione digitale che ha permesso, attraverso piattaforme come Zoom e Whatsapp, di mantenere una rete stabile di contatti, pur se virtuali.

“Un’ulteriore sfida – continua il Rapporto – è stata quella di continuare a garantire ai bambini l’accesso al cibo”. Nel Paese, infatti, molti minori riescono a consumare un pasto completo al giorno solo grazie alle mense scolastiche. Fortunatamente, con il contributo di diversi finanziatori, il Cie è riuscito a “fornire assistenza alimentare in diverse scuole”. Per “mantenere viva la speranza”, poi, fondamentale è stata la serie di webinar, offerti da alcuni psicologi dell’educazione sia ai docenti che ai dirigenti scolastici. Quanto alle normative igienico-sanitarie, necessarie ad arginare i contagi da Covid-19 che nel Paese hanno raggiunto, ad oggi, 1,6 milioni con oltre 54mila decessi, il Cie ha offerto il suo contributo distribuendo nelle scuole primarie e secondarie poster e materiale informativo, oltre a 30mila mascherine, centinaia di litri di disinfettante e termometri. Sei scuole rurali, inoltre, hanno ricevuto serbatoio d’acqua per il lavaggio delle mani. “Tenere le scuole informate sui protocolli Covi-19 e sulla loro conformità – sottolinea il Rapporto - è stato un aspetto essenziale del lavoro del Cie. Per questo, è stato creato anche un apposito sito web con tutte le risorse necessarie”.

Altro punto essenziale, per l’anno 2020, è stato il programma “Costruire scuole di pace”: giunto al suo settimo anno di attività, il progetto portato avanti dal Cie si propone di creare istituti scolastici in cui le procedure disciplinari passino da “punitive” a “riparative”, così da insegnare agli studenti “una cultura della cura, della giustizia e della pace, segni distintivi dell’etica di una scuola cattolica”. Nonostante il lockdown, dunque, il programma è proseguito in modalità virtuale, facendo emergere dati incoraggianti: dal 2016 al 2020, gli studenti che picchiano i loro compagni sono passati dal 34 al 19 per cento, con una diminuzione del 15 per cento; gli insegnanti che picchiano gli alunni sono scesi dal 56 al 28 per cento, con un calo del 28 per cento, mentre i docenti che fanno sentire gli scolari al sicuro sono aumentati dal 75 all’82 per cento, con un più 7 per cento.

Ulteriori programmi del Cie hanno riguardato, sempre nel 2020, partenariati con le istituzioni statali e con la Conferenza episcopale nazionale per “condividere informazioni utili e sostenere le questioni relative alle scuole in ogni regione del Paese”. In particolare, il Cie è divenuto “sempre più consapevole della vulnerabilità degli istituti formativi indipendenti”: per questo, è stato istituito un “Dipartimento di servizi centralizzati che utilizzerà le economie di scala per procurare beni e servizi di qualità a prezzi ragionevoli” per tutti. Infine, è stata avviata un’unità di monitoraggio e valutazione che, attraverso una specifica raccolta dati, possa riflettere sul lavoro svolto da Cie e sulla possibilità di sviluppare ulteriori servizi in futuro.

Vatican News Service – IP

10 maggio 2021, 12:40