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VNS – RD CONGO “Stato d’assedio” nell’est del Paese. Appello vescovi alla pace

VNS – RD CONGO “Stato d’assedio” nell’est del Paese. Appello vescovi alla pace

(VNS) – 10mag21 – Fare tutto il possibile per ristabilire la pace e l’autorità dello Stato nella regione orientale della Repubblica democratica del Congo: lo chiede il vescovo della diocesi di Butembo-Beni, Monsignor Melchisédech Sikuli Paluku, di fronte allo “stato di assedio” proclamato nelle Province del Nord Kivu e dell’Ituri. Stabilito dal presidente Félix Tshisekedi ed entrato in vigore il 6 maggio, per una durata di 30 giorni, lo “stato d’assedio” è stato deciso a seguito di un’escalation di violenze nei territori situati ad est del Paese. Dall’inizio del 2021, infatti, un’ondata di attacchi da parte di gruppi armati e di scontri inter-comunitari ha provocato la morte di oltre 300 persone, aggravando la situazione della nazione, già piegata da una forte crisi umanitaria. Per questo, in una dichiarazione pastorale trasmessa da Radio Okapi, Monsignor Sikuli Paluku esorta la popolazione alla calma ed alla vigilanza, invitando le autorità statali a ristabilire la pace.

Serenità e prudenza sono state, dunque, le virtù richiamate dal presule che aggiunge: "Di fronte alla situazione drammatica e ai ripetuti massacri che stiamo vivendo nel territorio, la tentazione di scoraggiarsi e cadere nella disperazione è grande". Il vescovo invita quindi i fedeli a guardare all’esempio di San Giuseppe, soprattutto in quest'Anno che a lui dedicato per celebrare il 150.mo anniversario dalla sua proclamazione a Patrono della Chiesa universale: “Impariamo a non lasciarci travolgere dagli eventi o manipolare dalle circostanze”, spiega.  

Forte, poi, il richiamo al presidente Tshisekedi che, in quanto “garante delle istituzioni della Repubblica”, ha il compito di “fare tutto ciò che gli compete affinché l’autorità dello Stato, la pace e la sicurezza dei cittadini siano definitivamente ripristinate nell’est del Paese”. Ugualmente sentito è l’appello del presule a “tutti coloro che, direttamente o indirettamente, sono complici delle disgrazie che colpiscono i loro fratelli e sorelle: siate ragionevoli!”. Infine, Monsignor Sikuli Paluku esprime la sua “vicinanza e solidarietà” a tutti gli abitanti del Nord Kivu e dell’Ituri, in particolare quelli di Mbau, Oicha, Mayi-Moya, Erengiti, Kainama, Mangina, vittime di massacri.

Secondo un recente rapporto dell’Unicef, solo nell’Ituri, da gennaio ad aprile2021, sono state commesse quasi 175 violazioni gravi, tra cui reclutamento di bambini in gruppi armati, uccisioni e mutilazioni di minori, violenze sessuali e attacchi a scuole e ospedali. Si stima, inoltre, che nella Provincia ci siano più di 1,6 milioni di sfollati su una popolazione totale di 5,7 milioni, mentre sono 2,8 i milioni di persone bisognose di assistenza di emergenza e più di 100mila i minori di 5 anni affetti da malnutrizione acuta e grave.

Vatican News Service – IP

10 maggio 2021, 10:21