VNS – QUEBEC Crisi del lavoro. Vescovi: è urgente un approccio concertato

VNS – QUEBEC Crisi del lavoro. Vescovi: è urgente un approccio concertato

(VNS) – 3mag21 – “È urgente agire insieme!”: lo afferma a gran voce l’Assemblea dei vescovi cattolici del Quebec, in riferimento alla grave crisi in cui versa il mondo del lavoro a causa della pandemia da Covid-19. In un lungo messaggio diffuso il 1.mo maggio, Festa del Lavoro, i presuli ribadiscono che “la prima priorità del piano di recupero nazionale dovranno essere i settori maggiormente colpiti” dalla crisi, nonché “la creazione di condizioni lavorative adeguate”. Il che implica “l’aumento del minimo salariale e il congedo retribuito per motivi familiari o di salute”. Ma queste sfide, affermano i vescovi, richiedono l’impegno di tutti: “governi, datori di lavori, sindacati, cittadini e membri delle comunità ecclesiali”.

Il messaggio episcopale scatta poi una fotografia molto amara dei luoghi di lavoro che maggiormente hanno risentito della pandemia, a partire dal settore sanitario che deve essere rimesso “in discussione”, soprattutto per quanto riguarda le residenze per anziani, la grave mancanza di offerta per l’assistenza domiciliare, le condizioni di lavoro degli infermieri, i salari bassi degli inservienti, la precarietà dei lavori migranti non riconosciuti. Al contempo, i presuli auspicano che “il piano di recupero tenga conto anche delle necessità degli insegnanti, la cui missione educativa viene messa alla prova” e che devono “costantemente fare appello alla loro creatività e alla loro capacità per sostenere gli studenti e i loro genitori”. Una “attenzione speciale”, inoltre, i vescovi del Quebec la chiedono “per i bambini con disabilità e con difficoltà di apprendimento”.

Altro punto cruciale analizzato dal messaggio, quello dello smart-working: “Probabilmente sarà un sistema che rimarrà in auge – si legge nel documento episcopale – ma allora saranno necessari meccanismi adeguati per ridurre i suoi effetti negativi”, ad esempio “sostenendo lo sviluppo di luoghi e programmi appropriati che promuovano l’interazione sociale a beneficio della salute mentale” dei lavoratori. Al contempo, i vescovi sperano che “la ripresa economica non significhi un ritorno alla situazione pre-pandemica, segnata da crescenti disuguaglianze”, con persone “senza lavoro, senza risparmi e senza speranza”. Di qui, l’auspicio espresso dalla Chiesa cattolica affinché si possa “considerare seriamente l’attuazione di un reddito minimo garantito”, insieme al “vero riconoscimento delle dignità e del lavoro delle persone, in particolare delle donne”.

Non solo: i presuli esortano anche “al rapido avvio di una transizione energetica” in nome della salvaguardia del Creato, al “rispetto dei diritti dei lavoratori” e al “mantenimento e allo sviluppo di una solida rete di sicurezza sociale che permetterà di affrontare le crisi future”. Per fare questo, però, prosegue ancora il messaggio, serve “un approccio concertato”: soprattutto, le comunità cristiane sono invitate a “sviluppare partenariati e a partecipare attivamente a questo dialogo per preparare il futuro”. Il messaggio episcopale si conclude con la preghiera a San Giuseppe Lavoratore, nell’Anno a lui dedicato, indetto da Papa Francesco nel 150.mo anniversario della proclamazione dello Sposo di Maria a Patrono della Chiesa universale.

Vatican News Service – IP

03 maggio 2021, 14:26