VNS – IRLANDA Pellegrinaggio virtuale a Knock. Monsignor Neary: vincere individualismo con solidarietà e unità

VNS – IRLANDA Pellegrinaggio virtuale a Knock. Monsignor Neary: vincere individualismo con solidarietà e unità  

(VNS) – 3mag21 – La parabola dei tralci e della vite, al centro del Vangelo di ieri, quinta domenica di Pasqua, rappresenta una sfida all’individualismo della società contemporanea: così, in sintesi, si è espresso Monsignor Michael Neary, Arcivescovo di Tuam e custode del Santuario di Knock, in Irlanda, presiedendo ieri la Messa per il Pellegrinaggio virtuale della diocesi presso il luogo di culto mariano. L'evento è stato trasmesso in streaming sul web, sul sito del Santuario. “L'efficacia della comunità deriva unicamente dalla sua relazione con Gesù – ha sottolineato il presule - Non esiste un cristiano solitario, perché ogni cristiano è legato a Cristo e agli altri cristiani”. Solidarietà, vicinanza e unità sono stati dunque gli strumenti richiamati da Monsignor Neary per combattere l’individualismo, perché “se non siamo uniti a Cristo e appassiamo, non ci sarà alcun frutto”, proprio come accade “tra la vite e i tralci”: se non restano uniti, non fruttificano.

Dall’Arcivescovo di Tuam, poi, un incoraggiamento a “riconoscere” l’interdipendenza che c’è con Cristo e con il prossimo: “Gesù stesso – ha detto il presule – dipendeva da Maria, sua Madre, per venire al mondo; Dio dipendeva da Maria e dal suo sì a diventare Madre di Gesù; noi dipendiamo da Cristo e dal Suo sostegno per affrontare le situazioni difficili della nostra vita; il Signore, dipende da noi e dalla nostra consapevolezza ad annunciare la Sua presenza e il Suo amore” al prossimo. “Soprattutto quando ci troviamo in situazioni di dubbio e di perplessità – ha ricordato Monsignor Neary – il sostegno e l’incoraggiamento sono importanti: può essere un genitore, un insegnante, un amico, un religioso o un sacerdote che viene in nostro aiuto e ci permette di intraprendere o di portare a termine compiti che, altrimenti, saremmo riluttanti ad assumerci”.

“Oggi diamo un grande valore all’indipendenza – ha spiegato il presule – ma in realtà dipendiamo dagli altri più di quanto siamo disposti ad ammettere”. Di qui, l’invito conclusivo a guardare alla “relazione tra la vite e i tralci” descritta da Gesù nel Vangelo di ieri, per comprendere che “abbiamo bisogno del sostegno, dell’esempio, della guida e dell’incoraggiamento del Signore in tante fasi della nostra vita”.

Per l’Irlanda, il Santuario di Nostra Signora di Konck situato nella contea di Mayo, nella parte occidentale del Paese, è luogo mariano per eccellenza. La sua storia inizia il 21 agosto 1879, quando la Madonna, San Giuseppe e San Giovanni Evangelista apparvero sul frontone sud dell’allora chiesa parrocchiale. Un’apparizione silenziosa che fu testimoniata da quindici persone. Da allora, il luogo è diventato meta di pellegrinaggi, soprattutto dopo il 1936, anno del riconoscimento ufficiale dell’autenticità delle apparizioni da parte di una speciale Commissione ecclesiastica. Tra i numerosi pellegrini che hanno reso omaggio alla Vergine di Knock si ricordano San Giovanni Paolo II nel 1979, nel centenario delle apparizioni; Santa Teresa di Calcutta, nel 1993, e Papa Francesco nel 2018, in occasione del suo viaggio apostolico per l'Incontro mondiale delle famiglie a Dublino.

Il 19 marzo 2021, inoltre, lo stesso Pontefice, attraverso il Pontificio Consiglio per la Nuova evangelizzazione, ha riconosciuto ufficialmente Knock come Santuario Mariano Internazionale. Per l’occasione, in un videomessaggio, Francesco ha sottolineato che “il messaggio che proviene da Knock è il grande valore che il silenzio possiede per la fede”: un silenzio “che non significa rinunciare a comprendere”, ma rapprenta “il silenzio davanti al grande mistero d’amore” che “non trova possibilità di risposta se non quella di abbandonarsi con fiducia alla volontà del Padre misericordioso".

Vatican News Service – IP

03 maggio 2021, 11:57