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Filippo Tortu Filippo Tortu

Lo sport, veicolo di umanità, valori e cultura. Tortu: la forza è nel lavoro di squadra

In occasione di una serie di incontri sulla visione culturale dello sport, presso il Palazzo dei media vaticani, il campione olimpico di atletica, dialogando con il cardinale Tolentino de Mendonça, racconta successi e storie di vita. Ad aprire i lavori il Prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, Paolo Ruffini

Gianmarco Murroni - Città del Vaticano

Raccontare e condividere i successi, ma soprattutto le storie di vita di atleti e sportivi, è lo spirito che ha animato l’evento ‘Quando lo sport ti fa più nobile’ organizzato preso il Palazzo dei Media Vaticani, il 15 marzo, primo di una serie di incontri incentrati su una visione culturale dello sport, e che partendo dalla parole di Papa Francesco, ha visto protagonisti il cardinale José Tolentino de Mendonça, Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, e il campione olimpico Filippo Tortu, medaglia d’oro nella staffetta 4x100 metri ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020.

Il ruolo di Athletica Vaticana

L’incontro, moderato dal vicedirettore editoriale dei Media Vaticani Alessandro Gisotti, è stato introdotto dal discorso dal Prefetto del Dicastero per la Comunicazione Paolo Ruffini, che ha accostato il lavoro dei Media Vaticani alla sinergia della staffetta olimpica: “La nostra è una casa dove si corre insieme, per far sì che la nostra comunicazione arrivi lontano. Come in una staffetta, riceviamo e continuamente passiamo il testimone”. Il Prefetto ha poi ringraziato il presidente di Athletica Vaticana Giampaolo Mattei, tra i promotori dell’iniziativa. Nell’occasione un atleta della squadra è stato premiato con una targa per aver soccorso, durante la corsa ciclistica ‘Strade Bianche’ di Siena, un collega in difficoltà, rinunciando così alla gara.

L’incontro con Papa Francesco

Il dialogo è proseguito poi con uno scambio di battute tra il cardinale Tolentino e Tortu, partendo da due concetti tra loro distanti, ma che in realtà nascondono dei punti in comune: la lentezza e la velocità. Nell’occasione Filippo Tortu ha raccontato anche l’incontro avvenuto con Papa Francesco nel 2028: “Lo ricordo bene, prima di stringerli la mano ero molto emozionato. Avevo di fronte una persona semplice, ma che rappresentava qualcosa di più grande, a livello spirituale. Di solito prima di un evento sportivo preferisco non uscire, rimango in hotel, ma quando mi hanno detto della possibilità di incontrare Papa Francesco, anche solo per una stretta di mano, sono voluto andare a Piazza San Pietro. Considerando che il giorno dopo la gara è andata bene, direi che è servito anche a livello cronometrico”.

Lo sport aiuta a vivere meglio

Ai microfoni di Vatican News Radio Vaticana, a margine dell’evento, Filippo Tortu ha ribadito come lo sport aiuti a “capire meglio noi stessi e a vivere meglio con gli altri”, soffermandosi anche sul significato di errore: nello sport come nella vita Dio ci dà la possibilità di sbagliare, sta a noi cercare di non farlo. E nel caso dello sport, “quando ci troviamo in pista, dobbiamo cercare di essere perfetti per ottenere i risultati”. La forza per riuscirci, spesso, è nella squadra: “Siamo un gruppo di amici, persone che hanno lo stesso obiettivo, abbiamo la stessa tenacia e andiamo tutti nella stessa direzione”.

Ascolta l'intervista con Filippo Tortu

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16 marzo 2023, 16:15