Cerca

L'osservatore vaticano presso Fao, Ifad e Pam, intervenuto alla Conferenza Regionale della Fao per l’Europa a Łódź L'osservatore vaticano presso Fao, Ifad e Pam, intervenuto alla Conferenza Regionale della Fao per l’Europa a Łódź 

Chica Arellano: affrontare le urgenti necessità nutrizionali dei più vulnerabili

L’osservatore permanente della Santa Sede presso la Fao, l'Ifad e il Pam, intervenuto alla 33.ma Conferenza Regionale della Fao per l’Europa a Łódź, in Polonia. “Le conseguenze della guerra si ripercuotono sull’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e delle materie prime, e minacciano di generare nuove tensioni di natura sociale a causa della scarsità di cibo e dell’inaccessibilità economica e fisica degli strati più poveri della popolazione”

Vatican News

Una preghiera incessante per “la fine delle ostilità” e perché torni la pace. Monsignor Fernando Chica Arellano, osservatore permanente della Santa Sede presso la Fao, l’Ifad e il Pam, si è fatto portavoce degli auspici del Papa per l'Ucraina alla 33.ma sessione della Conferenza Regionale della Fao per l’Europa a Łódź, in Polonia. L’evento, aperto ieri, si concluderà venerdì 13 maggio.

Uso feroce della violenza

Nel suo intervento, pronunciato alla presenza delle autorità del governo polacco e dell’amministrazione locale di Łódź, il presule ha esordito affermando che “quanto sta accadendo intorno ai confini della Polonia, nel cuore dell’Europa, così come in altri contesti dilaniati dall’uso irrazionale, feroce e ingiustificato della violenza, angoscia il Papa”.  

Economie fragili

Fonte di angoscia per tutta la Santa Sede, ha affermato Chica Arellano, è anche “l’abbandono dei campi agricoli da parte delle attività militari, gli enormi danni causati alle coltivazioni, l’assenza di manodopera agricola dovuta allo sfollamento di intere popolazioni, la distruzione delle risorse naturali e delle infrastrutture”. Le loro conseguenze, ha asggiunto, “causano il deterioramento delle catene di approvvigionamento, si ripercuotono sull’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e delle materie prime, e minacciano di generare nuove tensioni di natura sociale a causa della scarsità di cibo e dell’inaccessibilità economica e fisica degli strati più poveri della popolazione”. Hanno inoltre “un impatto negativo sui Paesi con un’economia fragile che dipende dalle esportazioni ucraine e russe”.

I poveri i più colpiti

Per l’osservatore vaticano si tratta di una “spirale malsana” che colpisce le popolazioni più povere del pianeta, la maggior parte delle quali vive nelle aree rurali ed è “sempre più colpita dall’ampliamento della distribuzione ineguale delle risorse naturali e delle materie prime, con un conseguente aumento dei livelli di povertà estrema e moderata e un’escalation della fame”. In questo modo, “la situazione già inaccettabile di molte regioni rischia di incancrenirsi in un circolo vizioso di conflitti e povertà”.

Dialogare e negoziare

Monsignor Chica Arellano esprime quindi la speranza della Santa Sede “che le nazioni tornino a dialogare e a negoziare e che tutti i Paesi lavorino in modo solidale per affrontare le urgenti necessità nutrizionali di tutte le persone vulnerabili, specialmente i rifugiati, gli anziani, i disabili e i bambini”. Da qui, la gratitudine “a tutti i Paesi che hanno imitato l’impegno e la generosità della Nazione polacca, per la solidarietà con cui stanno offrendo aiuti umanitari a coloro che sono stati costretti a fuggire dalla loro terra dalla follia di una violenza perversa”.  

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

11 maggio 2022, 15:15