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Via Crucis a Leopoli, in Ucraina, nel 2019 Via Crucis a Leopoli, in Ucraina, nel 2019 

Prudenza per le celebrazioni della Settimana Santa 2022

In una nota della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti si ribadisce che, in tempo di pandemia, è necessario evitare comportamenti potenzialmente rischiosi per la salute. Si invita poi a pregare per l’Ucraina e per tutte le guerre che si vivono in altre parti del mondo

Vatican News  

Nessuna linea guida aggiuntiva per le celebrazioni della Settimana Santa 2022. E’ quanto si legge in una nota della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti che si sofferma sulle festività pasquali. Negli anni precedenti, segnati dalla difficile situazione della pandemia, erano state offerte alcune indicazioni per aiutare i vescovi nel loro compito di valutare le situazioni concrete per vivere al meglio la Settimana Santa, centro di tutto l’anno liturgico. L’invito è quello di essere prudenti, “evitando gesti e comportamenti che potrebbero potenzialmente essere rischiosi”. “Ogni valutazione e decisione – è scritto - venga sempre presa di concerto con la Conferenza Episcopale, che terrà in debita considerazione le normative che le competenti autorità civili disporranno nei diversi Paesi”.

Riportando poi la richiesta di preghiera per l’Ucraina da parte del Papa perché cessi questa “guerra ripugnante”, la Congregazione ricorda anche i tanti conflitti che si vivono in molti Paesi del mondo, la terza guerra mondiale a pezzi. Nella preghiera universale – si legge - invocheremo il Signore per i governanti (IX orazione) perché illumini la loro mente e il loro cuore a cercare il bene comune nella vera libertà e nella vera pace, e per quanti sono nella prova (X orazione) perché tutti sperimentino la gioia di aver trovato il soccorso della misericordia del Signore. Fin da subito facciamo nostra questa preghiera per tutti i fratelli e le sorelle che vivono l’atrocità della guerra, in particolare in Ucraina”. Si ricorda infine che “in caso di grave necessità pubblica, il vescovo diocesano può permettere o stabilire che si aggiunga un’intenzione speciale”. “La celebrazione della Pasqua – conclude la nota - porti a tutti la speranza che viene solo dalla risurrezione del Signore”.

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25 marzo 2022, 16:31