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La Cattedrale di Nostra Signora d'Arabia in Bahrein La Cattedrale di Nostra Signora d'Arabia in Bahrein

Bahrein, Tagle: “pietre vive” con la Parola, l’Eucaristia e la carità

Inaugurando la cattedrale di Nostra Signora d’Arabia nel Bahrein, il prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, ricorda che “le pietre vive della comunità cattolica possano contribuire al rafforzamento della solidarietà e dell’unità in Bahrein”

Benedetta Capelli – Città del Vaticano

Una celebrazione per la dedicazione della cattedrale di Nostra Signora d’Arabia, ad Awali, in Bahrein, è stata presieduta stamani dal cardinale Luis Antonio Tagle, prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli. Davanti alla comunità cattolica, il porporato ha parlato delle “pietre vive” che rendono la Chiesa, la casa della famiglia di Dio. Ha indicato tre strade per diventare comunità vera: “la Parola di Dio, l’Eucaristia e il servizio alla carità”, spiegando la ricchezza di queste vie.

Ringraziando chi si è prodigato per la realizzazione dell’opera, in particolare il vescovo missionario comboniano Camillo Ballin, morto il 12 aprile 2020, il cardinale ha rivolto un pensiero a nome del Papa al re Hamad Bin Issa Bin Salman Al Khalifa “per aver mantenuto la tradizione della famiglia reale di sostegno alla Chiesa cattolica e per aver donato il terreno” di novemila metri quadrati su cui sorge la cattedrale. L’edificio, sostenuto da Aiuto alla Chiesa che soffre, ha una capienza di oltre duemila posti, una forma a tenda che richiama quella nella quale Mosè incontrò il suo popolo.

Pietre di saggezza

“Attingete la vita” da Cristo è stata l’esortazione del porporato che ha invitato a non lasciare nessuno indietro. Ha raccomandato poi l’ascolto della Parola di Dio perché solo così “diventeremo pietre vive di fede e di saggezza nella nostra comunità”. “Molto spesso - ha detto - le ‘pietre dure’ in una comunità sono coloro che danno più importanza alle proprie parole e idee che alla Parola di Dio. Ammorbidite i vostri cuori, ascoltate la Parola di Dio”.

Donare se stessi

Offrirsi come “sacrifici spirituali graditi a Dio”, è stato l’invito del cardinale Tagle. “Non basta offrire cose o donazioni, per quanto buone e utili esse siano. Il sacrificio gradito a Dio – ha spiegato - è la donazione di noi stessi. Possiamo offrirci veramente e sinceramente solo se veniamo a Gesù nell'Eucaristia. I sacramenti non sono solo rituali o obblighi da eseguire. Essi ci forniscono un'esperienza viva di Gesù che ci renderà pietre vive e amorevoli nella comunità”.

Gesù nel povero, nel malato, nel carcerato

Sul servizio e la carità, il prefetto ha suggerito di beneficiare dei doni di Dio con gratitudine. “Venite a Gesù che è presente nell'affamato, nell'assetato, nel forestiero, nel senza tetto, nel malato, nel carcerato e sentite il vostro cuore battere di nuovo alla vita. Fate conoscere al mondo Gesù attraverso il nostro amore, il nostro amore universale e senza limiti”. “Con la dedicazione della Cattedrale, dedichiamo anche ognuno di voi e la comunità alla vita e al servizio di Gesù Cristo. Possano le pietre vive della comunità cattolica – ha concluso il cardinale Tagle - contribuire al rafforzamento della solidarietà e dell'unità in Bahrein”.

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10 dicembre 2021, 12:41