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Un'immagine della Santa Messa in San Pietro nella Giornata mondiale dei Poveri dello scorso anno Un'immagine della Santa Messa in San Pietro nella Giornata mondiale dei Poveri dello scorso anno

Giornata dei Poveri, Fisichella: il Papa vuole ascoltarli

L'arcivescovo, alla guida del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, commenta le diverse iniziative del Dicastero in occasione della V Giornata Mondiale del Poveri del 14 novembre. Per Fisichella, nella sua visita ad Assisi, Francesco sarà "povero tra i poveri", "li abbraccerà e si farà abbracciare"

Fabio Colagrande - Città del Vaticano

Sono diverse le iniziative organizzate anche quest’anno dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione in occasione della V edizione della Giornata Mondiale dei Poveri, un appuntamento annuale fortemente voluto nel 2016 da Papa Francesco per sollecitare la Chiesa a “uscire” per andare incontro ai bisognosi e tendere loro la mano. L’incontro del Pontefice con i poveri ad Assisi, in programma oggi è l’avvenimento che caratterizza questa edizione. Ma in vista della Santa Messa celebrata da Francesco in San Pietro domenica 14 novembre, il Dicastero vaticano ha previsto una serie di momenti di incontro e solidarietà. L’arcivescovo Rino Fisichella, che lo presiede, ne ha parlato ai nostri microfoni:

L'intervista a monsignor Rino Fisichella

Monsignor Fisichella, la Giornata dei Poveri raggiunge il quinto anniversario: si può provare un bilancio di questa iniziativa del Papa?

Credo che dopo cinque anni si stia verificando il continuo e progressivo radicamento di questa giornata nella vita delle Chiese particolari. Le iniziative che noi compiamo qui, questa settimana, non fanno altro che aggiungersi alle migliaia di iniziative, anche le più impensabili, che si stanno svolgendo in tutto il mondo. Mi sembra che tutto ciò confermi l'intuizione fondamentale di Papa Francesco, che lui stesso ribadisce quotidianamente, e che cioè i poveri ci mostrano il volto di Gesù e quindi nessuno più di loro può darci la forza di comprendere come essere cristiani.

L'iniziativa più significativa di quest'anno è sicuramente il nuovo viaggio del Papa ad Assisi e l’incontro con cinquecento poveri per un momento di ascolto e preghiera. Che significato dare a questo avvenimento?

Il Pontefice va come pellegrino ad Assisi ed è una scelta che conferma quella dimensione pastorale che ha sempre mostrato nel suo Pontificato. Certo, le condizioni del Covid ci hanno obbligato a limitare i partecipanti a un numero molto ristretto: i poveri che avrebbero potuto e voluto partecipare sarebbero molti di più. Ma già questi cinquecento sono rappresentativi di una realtà e l’incontro che avranno con Francesco è in linea con il suo Magistero. Il Papa, infatti, ci ricorda sempre che la prima dimensione è quella dell'ascolto dei poveri e la seconda è quella di abbracciarli e quella di stare insieme con loro e quindi di partecipare della loro stessa esistenza. C'è quell'espressione molto bella di don Primo Mazzolari che il Papa ha voluto mettere a conclusione del suo Messaggio per questa V Giornata…  Mazzolari diceva che “i poveri non si contano, i poveri si abbracciano”. Ebbene questo è il significato del pellegrinaggio di Papa Francesco ad Assisi. Starà con loro, li abbraccerà e si farà abbracciare: povero in mezzo ai poveri. Lo farà alla Porziuncola, là dove San Francesco era solito ricevere e vivere con i più poveri dell'epoca, lì dove Santa Chiara ha consacrato la sua vita, insieme con Francesco, al servizio dei poveri. Sarà un ascolto delle loro testimonianze, di quella che è la loro vita e poi il Papa darà loro una risposta che, come sempre, gli proviene dal cuore.

Al termine della Celebrazione eucaristica di domenica prossima presieduta dal Papa in San Pietro, alla quale parteciperà un ampio gruppo di poveri, ci sarà una distribuzione di pasti caldi...

Purtroppo, anche quest’anno non abbiamo potuto organizzare un pranzo per millecinquecento persone nell’atrio dell’Aula Paolo VI, un appuntamento che era diventato un po’ una tradizione. Sono spazi ancora troppo angusti per questi numeri e per impedire che un momento di festa possa diventare un momento rischioso dal punto di vista sanitario. Abbiamo perciò pensato, anche in questo caso, che il numero ristretto che entrerà in Basilica abbia in ogni caso l'opportunità di avere un pasto caldo. Quindi, i poveri che saranno ancora una volta i protagonisti della messa di San Pietro saranno poi, in qualche modo, accolti e salutati con un pranzo festivo che sarà loro distribuito all'uscita dalla Messa.

C'è un’altra iniziativa molto concreta che il vostro Dicastero ha organizzato per questa V Giornata mondiale dei poveri: il Papa ha voluto dedicare un'attenzione particolare alle Case famiglia sul territorio della diocesi di Roma...

Noi dobbiamo ringraziare in questa occasione la grande generosità che ci viene dimostrata da tante persone. L'elenco sarebbe lungo…  Dobbiamo certamente ringraziare la catena d Supermercati Elite che ha messo disposizione tonnellate di viveri che saranno distribuiti a quaranta Case famiglia. Certo,  queste sono una piccola parte delle centocinquanta e più presenti sul territorio della diocesi di Roma. Abbiamo cercato di andare incontro alle esigenze di quelle che più di tutte avevano richiesto aiuto. Arriveranno provviste di tutti i generi, non solo alimentari.  Dai pannolini ai detersivi, a tutto quello che riguarda la cura della persona. Possono sembrare cose insignificanti, però gravano sulla spesa dei centri e delle famiglie.

Papa Francesco nell'omelia della Santa Messa della Giornata dei poveri dello scorso anno ricordava che “il Vangelo non si capisce senza i poveri”...

La scelta del capitolo 14 del Vangelo di Marco che il Papa ha fatto nel Messaggio per la Giornata di quest’anno è indicativa. In quelle pagine Gesù ci insegna che i poveri li avremo sempre con noi e ci fa capire quanto è importante superare quegli atteggiamenti di indifferenza, a volte di noia o fastidio nei confronti dei poveri, per avere verso di loro un'attenzione particolare. Non è soltanto un’azione di solidarietà ma è anche un’espressione di Fede. Il Papa non si stanca di insegnarci che i poveri ci evangelizzano, perché sono quelli che per primi hanno accolto il messaggio di Gesù. Nel Vangelo di domenica scorsa abbiamo ritrovato, per esempio, la povera vedova che aveva soltanto due monetine… Avrebbe potuto tenerne una per sé e donare l'altra al tempio, invece ha voluto dare tutto. Questo è l'insegnamento che ci arriva dalla Parola di Dio: la capacità di darci completamente agli altri, a chi ha bisogno, anche solo per un momento.

Ultimo aggiornamento 12.11.21 ore 07.00

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11 novembre 2021, 14:00