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L'innalzamento dei mari è un problema già presente per la regione, vittima dei cambiamenti climatici L'innalzamento dei mari è un problema già presente per la regione, vittima dei cambiamenti climatici

Cura del Creato e lotta alla povertà: l'impegno di Caritas in Oceania

Caritas Internationalis sta svolgendo una serie di webinar in occasione del suo settantesimo anniversario. Lo scorso mese il primo è stato dedicato al Nord America, poi quello per l'Europa. Oggi è il turno dell'Oceania, dove la Caritas è in prima linea nel promuovere lo sviluppo integrale nello spirito della Laudato si'

Andrea De Angelis - Città del Vaticano 

Il seminario online odierno dal titolo Promuovere lo sviluppo umano integrale - Caritas Oceania nello spirito della Laudato si', ha guardato alla regione con un focus sull'impatto delle questioni climatiche sulle comunità locali e sul lavoro di salvaguardia della nostra casa comune e sulla promozione dello sviluppo umano integrale.

Dopo i saluti di Marta Petrosillo, direttore della comunicazione di Caritas Internationalis, è intervenuto Aloysius John, segretario generale della Confederazione nata il 12 dicembre 1951 per volere di Papa Pio XII. Il segretario ha sottolineato come sia importante parlare al mondo da una prospettiva regionale, dando così testimonianza di come i territori stiano promuovendo lo sviluppo umano integrale. L’Oceania - ha aggiunto - è una regione dove l’uomo era in simbiosi con la natura e nella quale oggi la stessa natura è messa alla prova dalla follia umana. “In questa regione la Caritas lavora per creare armonia nella società integrando la dimensione ecologica nello sviluppo”, ha concluso.

Fede e carità 

Il cardinale Soane Patita Paini Mafi, vescovo di Tonga e Niue e Presidente di Caritas Oceania, ha sottolineato la bellezza dei luoghi di questo continente, ma anche la preoccupazione per la loro salvaguardia. Da questa consapevolezza nasce la domanda su cosa Caritas Oceania possa fare. “L’obiettivo è guardare ciò che abbiamo e considerarlo come il Creato di Dio. Papa Francesco sta cercando di promuovere questo senso di ascolto delle particolarità dei doni, diversi gli uni dagli altri, per condividerli, per creare opportunità. Sarebbe bello - ha detto - avere occhi per vedere ed orecchie per sentire”. Quindi il cardinale Mafi ha parlato anche della COP26, degli interventi ascoltati da Glasgow, di come anche nella frustrazione, nel buio la fede sia fondamentale. “Proprio la fede - ha detto - ci permette di andare oltre, anche quando ci sono disastri e conflitti. Il Papa, con le sue encicliche Fratelli tutti e Laudato si’, sta dando al mondo un messaggio forte sottolineando ciò che manca oggi, ovvero la fede”. “La Caritas - ha concluso - ci chiama in modo speciale ad essere in prima linea per dare una speranza alle persone. Per essere faro, luce, punto di riferimento a quelle persone che stanno chiedendo aiuto”.  

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Gli anziani e l’ascolto

Tini Tuala e Sophie Jenkins, coordinatore Regionale e Coordinatore regionale dell'accompagnamento di Caritas Oceania, hanno sottolineato come il rispetto degli anziani e dei popoli indigeni sia fondamentale. “Sono loro ad aver curato per millenni - ha detto Jenkins - questa terra, riconoscendo la sacralità del Creato”. Da qui l’importanza del dialogo tra i membri della famiglia, perché sul futuro anche i bambini hanno qualcosa da dire. Con dei cuori rossi e dorati posizionati su una mappa continentale è stata presentata poi la presenza di Caritas in una regione “che - ha spiegato Tuala - è giovane, tutte le sedi delle Caritas hanno meno di 60 anni di vita eccetto quella principale. Una famiglia che procede a piccoli passi, sulle orme di chi ha iniziato un cammino”. Tuala ha sottolineato poi come, nella missione della carità, sia stata anche importante la sinergia con Caritas Asia in alcune campagne contro la povertà. Sono stati quindi presentati una serie di contributi video, nei quali è emersa anche l’importanza di rituali antichi, volti a sottolineare - ad esempio con strumenti ad aria di legno, i didgeridoo - come ci si debba porre in una posizione di ascolto verso la Terra.

La giustizia ambientale 

Karen Anaya, Coordinatore dei programmi di Caritas Samoa, nel suo intervento ha detto che tutti i Paesi dovrebbero lavorare per la giustizia ambientale, garantendo aria ed acqua pulita. “La realtà è che le comunità spesso non sono protette su questo, anzi sono escluse dalle discussioni su questi temi”. “Pur contribuendo poco al riscaldamento globale, ne subiamo le conseguenze”, ha aggiunto, spiegando come “giustizia sociale e giustizia ambientale dipendono l’una dall’altra”. Per proteggere la Terra è importante favorire il dialogo, dar voce a chi si prepara ad una inevitabile perdita di terreno a causa dell’innalzamento delle acque. “In sostanza occorre -  ha concluso - mettere insieme le voci dei leader delle comunità locali con quelle dei grandi leader della Terra”. “Noi chiediamo ai leader della COP26 di ascoltare la nostra voce, di ridurre le emissioni per limitare l’aumento del livello del mare. Lo chiediamo urgentemente perché stiamo perdendo le nostre coste, lo stiamo vedendo con i nostri occhi. Per noi è vitale”. Lo ha detto nel corso del suo intervento Kositatino Tikomaibolatagane, Coordinatore per la Giustizia Ecologica di Caritas Fiji. “Stiamo pagando il prezzo delle emissioni altrui, occorrono finanziamenti per invertire la rotta”. Tra i compiti della Caritas, c’è anche quello di diffondere le conoscenze e competenze necessarie per dare risposte alle catastrofi naturali. “I popoli indigeni conoscono i loro luoghi, ascoltarli - ha concluso - era e resta fondamentale”.

L'attenzione alle donne 

Julianne Hickey, Direttrice di Caritas Aotearoa Nuova Zelanda, ha parlato dell’importanza della partecipazione delle donne e delle ragazze in Caritas Oceania, volta anche a sostenere i diritti delle donne e l’uguaglianza di genere. “La Chiesa e le organizzazioni hanno un ruolo chiave perché possono influenzare positivamente le persone, sfidando pratiche culturali pericolose, cambiando mentalità. Nel Pacifico - ha detto - la Chiesa arriva in luoghi dove altri non arrivano, dunque il suo ruolo è davvero fondamentale”. Malia Suliana Falemaka, Direttrice di Caritas Tonga, ha spiegato come i membri di Caritas Oceania lavorano per l’uguaglianza di genere con programmi che vogliono mettere fine alla violenza verso le donne, assicurando misure di sostegno specifico durante le risposte umanitarie alle catastrofi ed aumentano l’accesso all’istruzione. “Il primo problema è la violenza contro donne e bambine, in alcuni Paesi nel Pacifico l’ha sperimentata più di una donna su due. Allora – ha detto – è importante formare membri della comunità che diano una prima risposta ai bisogni di queste persone”. Falemaka ha sottolineato come dai dati recenti si registra un aumento di casi di violenza in tempo di pandemia. “L’aumento dell’accesso all’istruzione - ha concluso - è essenziale per il futuro delle bambine, per quello che sarà il loro reddito, il loro ruolo, ma in molte isole ancora oggi è ostacolato ed è prioritaria l’educazione dei maschi. Solo una su due arriva a frequentare la scuola secondaria, specialmente nelle zone più remote”.

Sentinelle del Creato

Kirsty Robertson, Direttrice di Caritas Australia, ha concluso il webinar odierno ribadendo l’importanza di unire le forze a livello regionale nel nome di un comune approccio nel fare le cose, illuminato dalla fede. “Relazioni giuste, resilienza, ascolto sono alla base della nostra famiglia. Per conoscerla bene - ha spiegato - bisogna bagnarsi i piedi nelle nostre acque, suonare e mangiare con noi”. Robertson ha aggiunto che, come Caritas Oceania, queste terre “hanno molto da offrire al mondo ferito”. Una regione “espressione di bellezza, di speranza per il Creato, dove c’è un arcobaleno di culture”, ma che ora “ha bisogno di coraggio, ispirazione per essere testimoni, con la schiena dritta, della cura di ciò che Dio ha creato”. Un impegno comune, a cui è chiamata una intera regione che chiede di essere ascoltata, perché mostra già oggi le ferite causate dai cambiamenti climatici. 

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09 novembre 2021, 09:30