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Il volume della LEV sui verbi della familiarità cristiana

Don Gabriele Maria Corini illustra il percorso del suo ultimo libro, "Olotropia", sul vivere quotidiano alla luce della pandemia. Il Papa l’ha regalato alla Curia in occasione del Santo Natale 2020

Eugenio Bonanata - Città del Vaticano

Ascoltare, amare, perdonare: sono parole che rappresentano le azioni e gli atteggiamenti fondamentali delle relazioni umane. Ne parliamo con don Gabriele Maria Corini che ci illustra il percorso del suo ultimo libro, pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana, presentato nei giorni scorsi al Papa che oggi ha voluto regalarlo alla Curia romana in occasione dei saluti per il Santo Natale. Il libro fa parte della collana Ispirazioni (sezione Spiritualità) ha una prefazione di Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, e una postfazione di Matteo Maria Zuppi, cardinale arcivescovo metropolita di Bologna.

Il titolo è "Olotropia": “un neologismo – spiega il sacerdote – derivante dal greco òlos (totalità) e trepèin (muoversi verso), che potremmo intendere come ‘andare verso la totalità’, riferito al cammino dell'uomo, chiamato a riscoprire la sua dignità in questo cammino verso la totalità umana integrale. Anche il Papa spesso ha coniato e utilizzato dei neologismi...

R. - Le parole sono importanti e il Papa nel suo magistero e nel suo ministero ci ha spesso sorpreso e anche insegnato come le parole possano essere veicoli che nel lettore o nell'ascoltatore aprono mondi di interessi e di conoscenza. Infatti, dopo una presentazione della domanda antropologica emergente e della familiarità cristiana generata dalla comunione eucaristica, questo testo si concentra ad elencare verbi che caratterizzano l'esperienza dell'uomo. Nella quotidianità, verbi come ascoltare, amare, perdonare che segnano il nostro vivere, qui vengono riletti alla luce dell'esperienza cristiana, alla luce dell'incontro con Cristo e vengono non solo completati ma danno una luce profonda su come oggi riscoprire il nostro essere uomini e donne in questo mondo.

Perché leggere  dunque questo libro?

R. - Il libro nasce nel tempo del primo lockdown e nasce sulla riflessione dei limiti che la pandemia ha portato alla vita sociale. Infatti, oltre alla drammatica crisi sanitaria innescata, secondo me, abbiamo davanti a noi una crisi sociale e relazionale: il libro allora ci fa scoprire quanto le relazioni non possono essere un bene sindacabile nella scoperta e nel vivere la propria umanità, ma, in questo tempo di ripartenza, devono essere una base fondamentale per rivalorizzare e vivere meglio il nostro essere uomini e donne.

C'è un legame con la Fratelli tutti?

R. - Sì, perché fondamentalmente tutti questi verbi e l'esperienza cristiana non possono che condurre alla centralità della comunione e della fraternità. In realtà, la casa editrice Lev ha voluto anche arricchire il testo facendo sì che ogni capitolo avesse all'inizio un riferimento all'enciclica, in modo che i lettori possano leggere un certo capitolo affiancandolo ai paragrafi dell'enciclica che riguardano quell'argomento. E questo perché il Papa ha riposto la nostra attenzione nel legame fondamentale che ci unisce, che è la dignità di essere umani: il testo allora al fianco dell'enciclica ci aiuta anche a riscoprire che da soli non possiamo salvarci.

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21 dicembre 2020, 11:40