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La cura degli "scartati", metro di valore di un sistema economico

A due giorni dall'avvio di “Economy of Francesco” si moltiplicano le testimonianze dei giovani imprenditori ed esperti che hanno aderito all'invito del Papa per un confronto su scala internazionale verso un'economia che abbia sempre a cuore gli esseri umani prima dei profitti

Debora Donnini – Città del Vaticano

Tre i principi ispiratori del grande evento “Economy of Francesco”: “dal passato, il pensiero economico francescano, a partire da San Francesco d'Assisi, ma anche una visione dell'economia come luogo inclusivo dove l'essere umano fiorisce come persona”. E poi altri due poli: Papa Francesco e la sua visione dell'ambiente e della società e, ancora, i giovani. A indicarli è Paolo Santori, giovane dottore di ricerca in Economia civile all’Università Lumsa di Roma e fra gli organizzatori dell’evento che si apre giovedì 19 novembre e si svolgerà in diretta streaming a causa della pandemia, a differenza dell'appuntamento originario fissato ad Assisi per lo scorso marzo. Anche il Papa sarà presente in modo virtuale per accompagnare con la sua riflessione una vasta platea, che punta all’obiettivo di trovare strade per un’economia attenta prima di tutto alle persone. Vi prendono parte giovani economisti e imprenditori da tutto il mondo, fino a sabato prossimo, attraverso 12 villaggi tematici trasformati in sessioni di lavoro online: lavoro e cura; management e dono; finanza e umanità; agricoltura e giustizia; energia e povertà; profitto e vocazione; policies for happiness; CO2 della disuguaglianza; business e pace; Economia è donna; imprese in transizione; vita e stili di vita.

Ascolta l'intervista a Paolo Santori

 

Richiamare l'economia alla sua visione originaria

L'Economia di Francesco si sviluppa in un dialogo "fra noi, il Papa e San Francesco d'Assisi", dice nell’intervista Paolo Santori che rimarca, quindi, l’importanza delle orme francescane con i Monti di Pietà, le prime forme di banca come luogo di inclusione che inseriscono nel circuito economico gli scartati. Non a caso, ricorda Sartori, uno dei più grandi sostenitori dell’Economia di Francesco è Muhammad Yunus, fondatore della Grameen Bank basata sull'idea del microcredito. “I 12 Villaggi che compongono l'Economia di Francesco hanno fatto riferimento alla Dottrina sociale, alle fonti francescane, alle encicliche e ai i documenti del Papa e poi anche a tante esperienze come l'economia civile, l'economia di comunione, l'economia sociale. Si tratta quindi di un ambiente di dialogo”, sottolinea Sartori, spiegando che il punto di partenza di questo dialogo è che ogni sistema di politica e pratica economica deve essere giudicato dal modo in cui si trattano gli ultimi e gli emarginati. Questo è il punto di vista da cui si parte, che richiama l’economia alla sua vocazione originaria, che era quella anche aristotelico-tomista, cioè dell’amministrazione della casa, una visione integrale dell'economia.

"La mia felicità sta assieme a quella degli altri"

“Policies and Happiness” è il nome del “villaggio” coordinato da Santori, che riflette su quante politiche oggi contribuiscano alla felicità o all’infelicità. Una delle proposte emerse da questi sette mesi di lavoro è quella di creare delle mappe dove le persone, anche tramite un'applicazione, possano indicare quelle che secondo loro sono le barriere sociali, culturali ed economiche che contribuiscono alla loro infelicità e da queste mappe, poi, i legislatori, gli imprenditori e altri attori della società civile possono lavorare per costruire un'economia che combatte questa infelicità. La felicità è importante ma, mette ancora in evidenza Santori, non è l’unica cosa. “La felicità - sottolinea - sta insieme alla dignità delle persone, la mia felicità sta assieme alla felicità degli altri, al rispetto dell'ambiente, alla cura dei poveri. Tutto questo rientra nel concetto di felicità. Partiamo dalle persone: siano loro a dirci quali sono i veri problemi, le barriere che incontrano tutti i giorni”.

Economia e maternità, valore aggiunto non un problema

Sul sostegno alle madri che in questa società spesso si sentono sole, lacerate fra lavoro e famiglia, Santori ricorda che c’è un villaggio dedicato alle donne e che, dopo sette mesi di lavoro, una delle loro due proposte riguarda proprio il tema della maternità. “Come mi diceva la collega Federica Nalli, madre di 4 figli che lo coordina, l’idea - sottolinea Sartori - è che la maternità per l'economia non è un problema, ma è un valore aggiunto. Lo sguardo delle madri sull'economia contribuisce al benessere economico delle aziende e delle società. Quindi, le aziende e le società dovrebbero fare tutto il contrario di quello che stanno facendo: non scoraggiare le madri a essere madri ma includerle nel processo economico, lasciando loro i tempi perché lo sguardo materno, in particolare anche riguardo al tema della cura, è qualcosa di fondamentale ed è qualcosa che manca all’economia di oggi. Il cambiamento è culturale”. Si sofferma, in proposito, anche sul progetto "Quid", che usa gli scarti tessili per farne abiti di alta moda. Vi lavorano donne in stato di fragilità. E’ interessante perché la fondatrice di questo progetto è una madre, nota. Il primo principio da cui partire, rileva ancora Santori, è che la maternità sia un valore per l’economia. Ma ce ne è anche un altro, e cioè che anche da parte degli uomini ci deve essere attenzione per la cura.

Un cammino che prosegue

Riguardo, poi, i giovani, che sono protagonisti di questa tre giorni, Santori racconta che tanti villaggi sono arrivati alla conclusione che l'Economia di Francesco può essere un mezzo per portare i giovani dentro l'economia aggiungendo un valore simbolico, portando quella bellezza che la formazione ha un po' perso. L’Economia di Francesco stessa può diventare un polo dove fare formazione, a livello molto alto, sottolinea ricordando che la formazione dei giovani è un bene comune. Il Papa ha coinvolto in un dialogo - prosegue - ha voluto ascoltare i giovani e questo si vuole fare con “Economy of Francesco”. Tanto è vero che questo evento di Assisi è una tappa del percorso. "Abbiamo portato alcune proposte. Aspettiamo una risposta e poi – promette – andremo avanti”.  Tanto che il successivo incontro, in presenza, si terrà sempre ad Assisi ed è previsto nell'autunno del 2021.

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17 novembre 2020, 08:00