Parolin: il vescovo sia testimone coraggioso e umile

Ordinazione episcopale questa mattina in San Pietro di monsignor Giovanni Gaspari, nunzio apostolico in Angola e in São Tomé e Príncipe. Un incarico che, come ha ricordato nell'omelia il cardinale Pietro Parolin, richiede l'imitazione dello stile di Gesù: un servizio umile per il bene della Chiesa e dell'umanità

Gabriella Ceraso - Città del Vaticano

Nominato il 21 settembre scorso dal Papa nunzio apostolico in Angola e São Tomé e Principe, ed elevato alla dignità di arcivescovo, con l’assegnazione della Sede titolare di Alba Marittima, monsignor Giovanni Gaspari ha ricevuto stamattina l'ordinazione episcopale in San Pietro. Nell'omelia il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, che ha concelebrato la Messa, ha voluto rimarcare innanzitutto quale tipo di autorità chiede Gesù ai suoi discepoli insegnando a "servire con dolcezza" secondo lo "stile divino" e a farlo nel quotidiano mettendo a frutto talenti e qualità personali.

Nel giorno della memoria liturgica di Sant’Ignazio di Antiochia - "vescovo che ha amato il Signore e la Chiesa fino alla testimonianza piú alta nel martirio" perché "le parole del Signore entrarono profondamente nella sua anima" - il cardinale Parolin ha indicato l'antico presule come modello al nuovo vescovo, chiamato a "testimoniare e a vivere" la fede configurandosi a Cristo nel servizio al gregge" che gli viene affidato". È questo - ha ricordato - che connota il vescovo anche nel magistero dei Pontefici.

Un servizio reso al bene della Chiesa e alla pace nel mondo

Ripercorrendo poi la vicenda e gli incarichi del vescovo Giovanni Gaspari, il segretario di Stato ne ha ricordato il ruolo di nunzio, impegnato a favorire pace, dialogo e intesa tra le nazioni e tra posizioni distanti, compito che sarà - ha detto - più efficace e luminoso se sorretto dalla preghiera e se basato su uno stile di vita sobrio, mite e umile che sappia attrarre alla "vita buona del Vangelo".

"Caro monsignor Giovanni - sono state le parole del cardinale Parolin - ti sei lungamente preparato per questa missione che il Santo Padre ti ha affidato", durante "questo tempo hai avuto la possibilità di conoscere e trattare molte questioni dibattute nella Chiesa e nel mondo, ogni esperienza svolta e studio compiuto ti saranno utili nel tuo lavoro, ma piú ancora ti sarà utile la tua fervida devozione e l’intensità del quotidiano dialogo d’amore con il Signore, nell’Eucaristia e nella preghiera".

Infine, la raccomandazione riguardante la destinazione del nunzio, l'Angola, dove il 21 novembre dello scorso anno è entrato in vigore l’Accordo Quadro con la Santa Sede, che ora si sta implementando, e a São Tomé e Principe. L'auspicio espresso è quello di un impegno che favorisca il dialogo interreligioso e le relazioni ecumeniche per lo sviluppo armonioso delle rispettive società, oltre alla cura della numerosa comunità cattolica perché essa "percepisca la bellezza di essere parte viva della Chiesa universale".

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17 ottobre 2020, 13:49